Faenza, alla scoperta di Palazzo Conti Sinibaldi

Faenza

Fetonte che tiene le redini del carro solare di Apollo, Mnemosine e le nove figlie, le Muse, che ebbe con Giove, e poi l’innovativa Sala dei Legislatori con Minerva, Bacco e un rarissimo Trittolemo, il mitologico personaggio greco dall’occhio magico: sono solo alcune visioni nei preziosi affreschi di Felice Giani da ammirare estasiati con il naso all’insù sul soffitto del piano nobile di Palazzo Conti Sinibaldi, in corso Mazzini 47.

Oggi il palazzo, di proprietà privata, quindi normalmente precluso al pubblico, sarà eccezionalmente aperto alle visite in occasione delle Giornate Fai d’Autunno, promosse dalla Fondazione a sostegno del patrimonio culturale e ambientale del nostro Paese.

Gli orari sono dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Non è richiesta la prenotazione, ma in caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito. A fare da ciceroni ci saranno gli studenti del Liceo Torricelli-Ballardini.

L’apertura straordinaria è inclusa nelle celebrazioni per i 200 anni dalla scomparsa di Felice Giani (Roma, 1823) che ha visto nei giorni scorsi altre iniziative a Palazzo Milzetti.

L’occasione è da cogliere per tutti gli amanti dell’arte: «Ci attendiamo un pubblico numeroso da tutta la regione e anche oltre – afferma la referente Fai, Alessandra Alberghi – perché si tratta di uno di quei luoghi tutti da scoprire e difficili da vedere, aperto solo grazie alla disponibilità concessa dalla proprietaria al Fai».

L’edificio fu progettato nel 1786 dall’architetto faentino Giuseppe Pistocchi (1744 - 1814) uno dei più validi e talentuosi professionisti della sua epoca, e rivela tutto il suo fascino fin dall’atrio: oltrepassato il cancello in ferro battuto del 1902, si accede allo scalone che porta all’appartamento del piano nobile.

Qui si trovano gli ambienti decorati da Felice Giani: la Galleria di Fetonte, la saletta di Apollo, la sala dei Legislatori.

In questi ambienti risiedono le prime opere del Giani a Faenza, oggi tra le pochissime rimaste private, mentre numerose altre sono divenute col tempo pubbliche (in teatri e musei).

Le decorazioni parietali con finti colonnati, scalinate, vasi e festoni ma soprattutto i soffitti pieni di simbolismi mitologici catturarono all’epoca diffusi consensi tra le famiglie più in vista di Faenza che ingaggiarono il geniale esecutore per numerosi lavori in città, lavori arrivati a noi quali esempi encomiabili del Neoclassico italiano.

Per Palazzo Conti Sinibaldi il decoratore si avvalse di ornatisti e stuccatori, quali Antonio Trentanove e Gian Battista Ballanti Graziani con i quali costituì una solida équipe rintracciabile in altri edifici faentini.

La visita metterà in evidenza il passaggio dalla tradizione settecentesca tardo barocca ormai agli sgoccioli alle nuove idee luministe fiorite in Francia e che trovarono forti espressioni nel Neoclassico italiano: il mutamento è segnato negli affreschi che passando da una sala all’altra traducono al visitatore l’innovazione.

A coloro che decideranno di partecipare sarà suggerito un contributo libero.

Gli iscritti al Fai e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario e altre agevolazioni alle iniziative speciali della Fondazione.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui