Faenza, al Tiro a segno nazionale, alluvionato tre volte, una prima ripartenza

Faenza

Un primo risultato accolto con entusiasmo è la riapertura, al momento solo di un terzo delle attività potenziali di cui dispone, del Tiro a segno nazionale di via San Martino.

Si tratta dell’impianto sportivo maggiormente danneggiato da ben tre alluvioni, trovandosi proprio a ridosso del fiume Marzeno, nel punto di esondazione che poi ha invaso d’acqua la via Cimatti.

«In questi giorni - afferma il presidente Francesco Fabbri – abbiamo ottenuto l’abilitazione per l’utilizzo di uno dei nostri poligoni, quello che serve per le attività istituzionali (maneggio armi delle forze dell’ordine, test per porto d’armi e licenze). E’ venuta l’apposita commissione dell’Esercito, da cui dipendiamo, e ci ha autorizzato a riprendere almeno questo settore dove ora funzionano tutti gli automatismi e gli allarmi».

E’ solo un piccolo risultato perché restano ancora da ripristinare due linee di tiro, con fucile da 50 metri, e con pistole da 10 metri, la palestra, la sala soci, il magazzino, la recinzione, il cortile, gli scarichi: insomma buona parte della struttura.

Per quanto riguarda il magazzino, qui aveva trovato spazio anche il deposito mezzi e attrezzi dell’associazione “Amici di Paride” in prima linea nell’emergenza che dopo l’ultima alluvione ha perso gran parte del materiale e si è ora trasferita, restando operativa, presso la parrocchia di Celle. A Faenza l’associazione che interviene in tutta Italia aveva stabilito una base fissa.

Nonostante le difficoltà, il Tiro a segno nazionale è riuscito a mantenere operativi gli allenamenti del settore giovanile, grazie a una tensostruttura dove sono state create 8 linee di tiro, montata grazie agli aiuti del Lion’s Club in un’area sicura.

«Questa continuità – continua Fabbri - ha permesso a tre dei nostri ragazzi di essere selezionati per la rappresentativa regionale al Trofeo delle Regioni, importante appuntamento che si terrà a Roma il 2 e 3 novembre. Si tratta di Ascanio Zalambani, Elisa Silvagni e Davide Petrazzuolo che saranno accompagnati dal nostro commissario tecnico Fabrizio Turci».

I tre giovani sono le promesse faentine di uno sport che alle Olimpiadi riserva sempre successi o aspettative, era quindi importante per loro non interrompere la preparazione in una fase di crescita cruciale per il futuro.

Il Tiro a segno nazionale è l’impianto sportivo più antico della città, tutelato dalla Soprintendenza ai beni architettonici, ma il punto in cui sorge lo rende particolarmente vulnerabile, finito sommerso due volte nel 2023, la prima sotto 1,50 metri e la seconda sotto 5 metri di acqua e detriti, mentre lo scorso settembre ne è arrivata ancora oltre 1 metro. In più occasioni è stato richiesto l’innalzamento di un argine che servirebbe anche a proteggere l’insediamento di villette “ex fornace”.

«Ci auguriamo – riferisce il presidente – che il piano di protezione del Borgo, di cui si sta parlando (cassa di espansione, arretramento argini) tenga in considerazione anche il nostro impianto».

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