Faenza, abusò di 4 pazienti della clinica, infermiere condannato a 8 anni

Faenza
  • 18 aprile 2025

E’ stato condannato a 8 anni in abbreviato l’infermiere 31enne accusato di avere abusato sessualmente tra il novembre del 2022 e il gennaio del 2023 di quattro pazienti all’interno della clinica Villa Azzurra di Riolo Terme, nella quale l’uomo lavorava. Ieri l’udienza preliminare con rito abbreviato davanti al giudice Janos Barlotti si è conclusa con la sentenza che mette fine in primo grado al processo. Concesse le attenuanti generiche, il gup ha però disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la sospensione dall’esercizio di professioni infermieristiche per la durata di tre anni.

Le parti civili

Due delle ragazze vittime degli abusi si sono a suo tempo costituite parte civile, così come anche Kos Care srl, il gruppo societario di cui fa parte Villa Azzurra. Nei confronti della prima - tutelata dall’avvocato Maddalena Introna - il giudice ha stabilito una provvisionale di 17mila euro, demandando alla separata sede civile la quantificazione del danno. La seconda, rappresentata dall’avvocato Guido Bernieri, ha a suo tempo ritirato la propria costituzione alla luce di un’offerta risarcitoria.

Capace di intendere e volere

L’imputato, tutelato dall’avvocato Rita Nanetti, è stato giudicato capace di intendere e volere all’esito della perizia psichiatrica disposta nel corso del processo dal gup. La valutazione era stata disposta dal giudice per valutare da un lato se le facoltà mentali dell’imputato manifestassero lacune tali da renderlo non imputabile o parzialmente incapace, dall’altro la pericolosità sociale dell’uomo. Risultato che ha portato il sostituto procuratore Stefano Stargiotti a chiedere la condanna.

L’inchiesta

La richiesta di rinvio a giudizio risale all’estate scorsa, al termine dell’indagine affidata ai carabinieri della Compagnia di Faenza. Sarebbe stata una delle pazienti a riferire quanto accaduto in reparto con l’infermiere, facendo partire l’inchiesta dalla quale sono poi emersi gli altri casi analoghi.

Nel corso dell’inchiesta, nel marzo 2024, l’infermiere era finito in carcere sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Corrado Schiaretti, sostituita dopo il ricorso al tribunale del Riesame dagli arresti domiciliari. Una misura più tenue, concessa anche alla luce del fatto che, una volta venuto alla luce il caso, il 31enne avesse intrapreso un percorso terapeutico, dimettendosi dalla struttura che, parallelamente, appena trapelato lo scandalo lo aveva subito sospeso.

Lo stesso Ordine degli infermieri aveva avviato un ulteriore procedimento disciplinare a fronte delle accuse di violenza sessuale aggravata dall’avere abusato delle condizioni di inferiorità psichica delle vittime e alla luce dell’incarico di pubblico servizio, essendo Villa Azzurra accreditata con il servizio sanitario nazionale.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, avvenuto dopo l’arresto, l’uomo aveva ammesso parte degli addebiti, limitatamente a due delle ragazze coinvolte e sostenendo che fossero consenzienti.

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