Faentina, Rfi: «Stanziati 15 milioni per il ripristino, 10 per il potenziamento»

Faenza

Sono 14 i punti del Manifesto per la Faentina, divulgato alla manifestazione di domenica a Borgo San Lorenzo. Manifestazione molto partecipata, in modo trasversale considerata la partecipazione di forze politiche di maggioranza e opposizione nei governi regionali entrambi a guida centro sinistra.

Da segnalare per esempio la presenza di una delegazione di Forza Italia, mentre da Brisighella il Pd ha lamentato «la presenza solo di un consigliere a fare le veci del sindaco».

Da Faenza è intervenuto sul palco il primo cittadino Massimo Isola.

Con cartelli e bandiere tanti cittadini si sono uniti ai Comitati di pendolari e studenti, ai sindacati, ai tanti sindaci toscani, alle associazioni di categoria, a Legambiente.

Alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna è stata chiesta la sottoscrizione dei quattordici punti. Regioni che nei giorni scorsi si erano incontrate (assessori Irene Priolo e Stefano Baccelli) siglando un patto di collaborazione sulle ferrovie di valico: «Una cabina di regia estesa che convocheremo già il prossimo 20 febbraio, in modo da tenere insieme tutti gli attori interessati, anche per le linee al momento più in sofferenza, la Pontremolese e la Faentina» hanno fatto sapere dopo il summit. Tra le questioni più urgenti vi è il ripristino delle frane che rendono la circolazione subordinata agli allarmi sicurezza.

A tale proposito: «Con la nuova Struttura commissariale ci aspettiamo un cambio di passo, per avviare immediatamente i lavori necessari per garantire una ferrovia efficiente, sicura e moderna», ha detto Isola nel suo discorso, dove ha messo in evidenza anche le pesanti penalizzazioni delle popolazioni lungo la Ferrovia definite «inaccettabili perché qui non si parla solo di servizio carente ma di una disparità di diritti: allo studio, al lavoro».

Questi invece i punti salienti del Manifesto: un crono programma definitivo entro il 15 marzo, per la sostituzione dei treni e rinnovamento quasi totale entro il 2025; applicazione da parte delle Regioni delle sanzioni previste dal contratto di servizio, con redistribuzione semestrale ai pendolari della linea; un tavolo permanente sulla Faentina; l’incremento delle corse e utilizzo di binari di arrivo a Firenze, diversi dal 17 e 18 (decentrati dai quali occorrono circa 10 minuti per cambiare treno o portarsi in stazione); verifica degli investimenti previsti nel 2017 finora disattesi; nuclei di manutenzione h/24 a Marradi e Borgo San Lorenzo; sconti o sospensione degli abbonamenti fino al ripristino di un servizio accettabile; cronoprogramma degli interventi sulle frane; individuazione di un responsabile del servizio bus sostitutivi e un referente che si interfacci con le Amministrazioni durante le allerte Sanf; avviare corse da parte di Tper lungo la Valle del Lamone, superando i confini regionali (questo però stride con la disponibilità di mezzi diesel, a meno che non si provveda ad acquistarne); un confronto annuale tra Ferrovie ed enti territoriali.

Anche Rfi è intervenuta spiegando che «la Faentina è tenuta nella massima considerazione: conta 46 corse giornaliere, nel 2024 ha superato il milione di passeggeri, ma è stata resa vulnerabile dalle avverse condizioni meteo. Si sono verificate sospensioni di circolazione in 84 giorni. Ciò nonostante più del 92% dei treni nel 2024 e del 93,5% nelle ultime settimane è giunto puntuale. Già stanziati oltre 15 milioni di euro per il ripristino della linea e 10 milioni per interventi di potenziamento».

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