Collina faentina, produzione delle castagne: un patto per il rilancio

Faenza

Il “marron buono di Marradi” siglato Igp può diventare simbolo di rinascita e sviluppo per la comunità dell’alta valle del Lamone.

Le devastanti frane, le problematiche nelle comunicazioni, derivate dai peggioramenti climatici, mettono a rischio la produzione di questo importante prodotto, e si palesa nel territorio il pesante incubo dello spopolamento.

Il progetto

Una situazione che ora si cerca di contrastare con un ambizioso progetto mirato a creare la “prima filiera di economia civile sostenibile dedicata al marron buono”. Si tratta di un percorso che vede ruotare intorno all’eccellente frutto i principali settori economici della vallata: un percorso partecipativo guidato dal Comune di Marradi ma che riguarda tutti i produttori, anche romagnoli, realizzato in collaborazione con la rete “NeXt – Nuova economia per tutti” e il Gal Start.

Tra gli obiettivi vi è di potenziare la capacità produttiva e di ottimizzare il coordinamento tra i vari attori locali.

Il progetto denominato di “Economia di comunità” sarà presentato in Comune domani alle 15.30 dal sindaco Tommaso Triberti e saranno presenti la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, e Giampiero Mongatti, presidente del Gal Start.

Sviluppo produttivo locale

«Con questa iniziativa - fanno sapere i promotori - le principali realtà sociali ed economiche del paese hanno deciso di unirsi, sottoscrivendo un Patto di Comunità per lo sviluppo produttivo locale».

Tra gli aderenti figurano importanti partner quali: la cooperativa sociale e agricola Agri.Comes, la Comil, il Centro Studi del Castagno, l’Ascom, la Fabbrica dei Marroni di Marradi, la Proloco e l’associazione Strada del Marrone. Tra le aziende agricole: Poggioli di Sotto, Valdinoce, La Casetta, Pian della Quercia, Maurizio Gentilini, Vaiursole e la Residenza d’epoca Palazzo Torriani.

Nuove opportunità

Il patto vuole creare le opportunità per un futuro più prospero, designando il l “marron buono” quale elemento cardine dell’economia, attorno al quale fare ruotare diversi settori: agricoltura, turismo, commercio.

Alla firma del Patto vi saranno infatti anche diverse associazioni della società civile, ristoratori e commercianti. Lo spettro è quello dello spopolamento da contrastare, perciò una politica e opportune misure improntate a valorizzare e mandare a regime una filiera legata a questo eccellente prodotto, possono rappresentare la via giusta da percorrere verso la rinascita. Intorno alle 16.30 vi sarà la firma del Patto. Per informazioni e adesioni è possibile scrivere a filieramarronbuono@gmail.com.

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