Cittadini e sindaci in piazza contro i disservizi della Faentina
I sindaci e i cittadini dei territori del Mugello, della valle del Lamone e della Valdisieve si preparano a scendere in piazza il 2 febbraio per protestare contro i disservizi della linea ferroviaria Faentina. L’appuntamento è fissato per le ore 10 ai giardini Dino (Campana) e Sibilla (Aleramo) davanti alla stazione di Borgo San Lorenzo.
L’iniziativa è nata per mantenere alta l’attenzione sui disagi quotidiani causati da cancellazioni, ritardi e convogli affollati, e mira a rilanciare l’importanza della linea ferroviaria per il presente e il futuro.
Durante la manifestazione verrà presentato un “Manifesto per la Faentina”, che chiederà alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna di sottoscrivere impegni immediati e strutturali per migliorare il servizio.
Della linea Faentina e dei suoi problemi si è infatti parlato ad un recente incontro tra i presidenti Michele De Pascale ed Eugenio Giani.
Sul versante romagnolo incombono frane, di cui si attende una sistemazione definitiva, che superi l’attuale sistema di allerta Sanf che interviene a bloccare la circolazione ogni qualvolta vi sia un evento meteo di una certa rilevanza. Alla manifestazione, oltre ai comuni romagnoli di Faenza e Brisighella, parteciperanno i comuni toscani di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Fiesole Caldine, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, San Godenzo, Scarperia e San Piero a Sieve, Vaglia, Vicchio.
Saranno presenti anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil, le associazioni di categoria Cna, Confcommercio e Confesercenti, le associazioni giovanili del territorio e i tre comitati pendolari. Le amministrazioni e i partecipanti raggiungeranno Borgo San Lorenzo in treno.
«Quello della Faentina, ormai da tempo, non è più un servizio ma un disservizio: chi deve prendere questa linea per raggiungere il posto di lavoro o di studio – dice Tommaso Triberti, presidente dell’Unione Montana dei comuni del Mugello promotrice dell’evento assieme al Comitato Pendolari “Mugello attaccati al treno” - deve affrontare ritardi o cancellazioni che rendono impossibile programmare uno spostamento».
Triberti conclude con un appello alle popolazioni interessate dalla linea: «Questa è la battaglia di un intero territorio che possiamo e dobbiamo fare tutti insieme per ottenere un reale servizio per le nostre comunità. Perciò invitiamo i cittadini a unirsi alle amministrazioni comunali, ai comitati, alle associazioni di categoria e ai sindacati per far sentire la nostra voce e attivare provvedimenti immediati».
La ferrovia rappresenta un fondamentale vettore per un ingente numero di persone e la sua efficienza si configura come elemento di forte contrasto ad isolamento e spopolamento di aree decentrate altrimenti condannate ad un futuro incerto. Specie nella stagione invernale, anche con avverse condizioni atmosferiche che rendono rischiose le strade di montagna, il treno è sempre stato per queste genti un mezzo su cui poter contare. Ora non è più così e se non si interviene velocemente il processo di decadimento diventa inevitabile.