Casola Valsenio, il progetto per riqualificare l’Abbazia si fa strada

Faenza
  • 01 luglio 2024

Grande successo del convegno organizzato nell’abbazia di Valsenio a Casola Valsenio nel quadro dell’attività Rar: Restauro-Archeologia-Rivitalizzazione dell’Abbazia di Valsenio. Partecipano a questo progetto la Parrocchia di S. Giovanni Battista in Valsenio, il Comune di Casola Valsenio, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Romagna e liberi professionisti.

Dopo quindici secoli di vita si è reso necessario procedere con un progetto ampio e concreto per l’intero complesso abbaziale prevedendone il “restauro e la rivitalizzazione” ha esordito l’architetto Aida Morelli presentando il progetto “Mav – Man and the Valley – L’Uomo e la Valle” al folto pubblico convenuto. Infatti, l’Abbazia di Valsenio, che ha visto anche per alcuni secoli la presenza dei frati Benedettini, ha una lunga storia condivisa con tutta la valle e oltre. Il progetto è stato illustrato da diversi punti di vista: dal parroco don Sante Orsani, dal dott. Antonio Venturi Presidente Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Romagna che presiedeva il convegno, dall’ingegner Maurizio Nati, fresco sindaco di Casola Valsenio, dalla dott.ssa Federica Malavolti, sindaca di Riolo Terme. Don Antonello Caggiano Facchini direttore dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici della Curia della Diocesi di Imola, ha sottolineato come sia importante seguire con attenzione il recupero e la rivitalizzazione di ambienti antichi facendo si che il progetto riqualifichi e mantenga nel tempo il patrimonio storico-culturale di questi luoghi.

Le conclusioni finali sono state tratte da Paolo Calvano, assessore al Bilancio della Regione il quale, particolarmente colpito dal luogo dove nel 2013 sono terminati gli scavi archeologici della chiesa di S. Giovanni Battista portando alla scoperta di una cripta sotto l’abside, e dimostratosi particolarmente interessato al progetto, si è ripromesso di ritornare entro luglio insieme al collega di Giunta con delega alla Cultura, Mauro Felicori.

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