Brisighella, strada impercorribile per le frane, arrivano in soccorso i ragazzi delle parrocchie
Quando tutto sembra perduto possono esserci nuovi stimoli inaspettati e motivi per rialzarsi e ripartire con rinnovato spirito ed entusiasmo. E sullo sfondo può esserci anche la fede.
E’ quanto avvenuto nei pressi di Fognano dove le frane hanno colpito duramente il territorio, mettendo in ginocchio produzioni pregiate di olio e piante secolari di ulivo, in zone divenute quasi impossibili da raggiungere.
Sennonché «la provvidenza mi ha fatto incontrare una quarantina di ragazzi e ragazze, arrivati fin quassù tra gli ulivi di Monte Canneto a Fognano, provenienti dagli oratori di alcune parrocchie italiane ed è stato anche grazie a loro che ho potuto raccogliere le olive, un lavoro davvero difficoltoso quest’anno per l’impraticabilità della strada che porta all’oliveta e alla casa del podere, dopo i danni del maggio 2023, che avevamo bene o male sistemato, e le ulteriori frane e slavine del settembre scorso».
A parlare è Enrico Gurioli, scrittore, giornalista, originario di Marradi, e residente a Bologna proprietario del fondo agricolo al quale si accede da un’unica strada.
«E’ stata un’esperienza esaltante incontrare quei giovani: si sono fermati due giorni: quando tutto il mondo festeggiava le zucche di Halloween, loro erano qui, addirittura senza telefonino ma felici di essere utili in convivialità, preghiera e poesia. Credo che sia un messaggio molto educativo, al di là degli aspetti spirituali che, devo dire mi hanno commosso, pur non essendo un fervido praticante religioso».
Dopo il maltempo di settembre scorso, Enrico Gurioli aveva seriamente meditato di abbandonare quell’attività agricola per le manifeste difficoltà a raggiungere i campi, lungo una via «declassata per inavvertenze negli ultimi 20 anni» racconta. Infatti si tratta di una strada storica, probabilmente esistente dai tempi dei romani, da sempre di uso pubblico, chiamata Strada della Fiene in vecchie mappe catastali e via del Suffragio nelle liste elettorali.
Poi, complici forse gli abbandoni da parte di residenti «è stata improvvidamente qualificata dal Comune come strada privata, pertanto rimasta esclusa dai lavori di ripristino di opere pubbliche».
Ebbene esistono situazioni anche di questo genere: lungo la via c’è chi ha investito, sistemato case e continua a coltivare quei terreni mantenendo vitale la collina. Se non si preservano tali realtà, e le strade per accedervi, che i privati non sempre hanno la forza di mantenere, abbandonare la terra potrebbe essere l’unica scelta. Un colpo di grazia per la collina.
Nello specifico la via del Suffragio era da tempo immemorabile utilizzata come percorso che collegava Zattaglia a Fognano. «Si ha notizia certa – afferma Gurioli - che anche Pio IX quando era ancora vescovo di Imola la utilizzò per recarsi all’ Istituto Emiliani. Evitando di fatto di transitare dalla Diocesi di Faenza, allora ostile alla costruzione del monastero».
Ora, dopo che Gurioli ha sollevato il caso, pare che la strada possa essere “reintegrata” nel ruolo che le spetta e che la sua sistemazione possa rientrare tra le opere da ristrutturare a cura della Struttura Commissariale.
Almeno il prossimo anno non si dovrà ricorrere alla provvidenza per la raccolta delle olive, anche se i ragazzi pare siano rimasti incantati dal luogo ed hanno espresso il desiderio di tornare, affascinati anche dal racconto del futuro Papa Pio IX che, percorrendo questi luoghi, si recava pregando “nella meraviglia del creato, al convento da lui perorato.