Brisighella, il Papa in Congo andrà anche alla missione di padre Querzani
«Papa Francesco verrà nel mese di luglio qui a Goma, in questa parte sperduta e dolente dell’Africa, per celebrare una messa proprio nel villaggio vicino al quale nel febbraio del 2021 avvenne la tragedia dell’uccisione del nostro amato e indimenticabile ambasciatore Luca Attanasio e dei suoi compagni».
Lo ha comunicato ai suoi concittadini brisighellesi e benefattori dell’associazione “La tua mano per la pace”, padre Giovanni Querzani, il missionario saveriano da anni in Congo. Sarà proprio alla sua missione che il Papa farà visita. «Questa è la notizia che ci ha portato la Pasqua – dice padre Querzani –, una notizia accolta con viva gioia dalla popolazione, segno di conforto e di speranza».
Come solitamente avviene in occasione delle feste natalizie e pasquali, padre Querzani scrive per gli auguri e contestualmente non manca di fornire un resoconto delle condizioni socio politiche e spesso denuncia situazioni drammatiche. Stavolta fa il punto sulla guerra in Ucraina.
«ll contesto storico che viviamo – sottolinea – purtroppo non favorisce il clima di gioia che la festa di Pasqua richiedeva. Già da due anni eravamo in lotta con la temibile pandemia che ha provocato tanta inquietudine, tanto stress e tante perdite umane nel mondo e proprio nel momento in cui cominciava a profilarsi una sia pur tenue speranza di superamento di questa calamità, si è abbattuta imprevista e inaspettata, la guerra in Ucraina, alle porte dell’Europa: una follia che rischia di avere tragiche conseguenze non solo per il Paese vittima di questa atroce invasione militare, ma per il mondo intero».
Secondo il missionario vi saranno conseguenze anche in Congo e nelle nazioni più deboli. «A parte lo scenario catastrofico, che speriamo non si avveri, di una espansione del conflitto a una terza guerra mondiale – afferma – si possono già constatare le conseguenze economiche che stanno infierendo ovunque e minacciano di mettere a dura prova soprattutto i Paesi in via di sviluppo di cui fa parte anche il Congo: lo spettro che si profila è quello di una crisi alimentare globale».
Le prime avvisaglie sarebbero già presenti: «Rialzo dei carburanti e di tutti i generi alimentari di base a cui segue un blocco delle importazioni. Qui da noi – spiega – il 70% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e ci sono 27 milioni di congolesi in condizioni di insicurezza alimentare, tanti di loro sono bambini. Ne abbiamo esperienza diretta nel nostro Centro di Kadutu. Fino a quando saremo in grado far fronte all’emergenza nutrizionale?».
La comunità di Bukavu si è unita alla preghiera di Papa Francesco di consacrazione della Russia e dell’Ukraina e di tutta l’umanità al Cuore Immacolato di Maria: «Un atto di fede significativo – conclude – che non mancherà di portare beneficio in questa guerra insensata e atroce e alle altre dimenticate nel mondo. Qui nell’est del Congo ne abbiamo subite ben due consecutive, seguite da una serie ininterrotta di conflitti armati e di atti di banditismo con atrocità e violenze di ogni genere che continuano a martoriare la popolazione inerme ed esausta».