Alluvione, contributo di immediato sostegno da 5mila a 10mila euro, la fiducia di Priolo a Faenza: “C’è un’apertura”
Aumentare il contributo di immediato sostegno da 5.000 a 10.000 euro è la richiesta che il commissario per l’emergenza maltempo e presidente facente funzione dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, ha fatto al dipartimento di Protezione civile e sulla quale, dice la stessa Priolo stamane, “c’è un’apertura, dunque è una notizia importante”. Inoltre, “probabilmente daremo anche i 20.000 euro per le imprese, specie le piccole che sono state colpite dall’evento meteo di settembre”. Priolo parla dunque di provvedimenti “mirati” ma anche “di lungo respiro”. Nel frattempo “abbiamo presentato al generale Francesco Paolo Figliuolo il piano stralcio dei piani speciali che vale 800 milioni che abbiamo bisogno venga finanziato nella prossima legge di stabilità. Non è più sufficiente costruire argini, dobbiamo fare opere fondamentali”. Il 28, aggiunge Priolo, i piani speciali verranno approvati. A chi tra le popolazioni colpite dice “basta scaricabarile” la presidente risponde che “noi ci siamo dal primo giorno, continuiamo a fare cantieri e il carico delle nostre responsabilità ce lo facciamo tutto”. I lavori, prosegue, sono diffusi e sono specialmente dove ci sono problemi in questo momento.
Sopralluogo sul Marzeno a Faenza
Stamattina, per esempio, Priolo era a Faenza per un sopralluogo sul Marzeno dove i cantieri “vanno avanti in maniera incessante”. Purtroppo gli eventi meteo avversi continuano, “basta vedere la Liguria, fa notare e a chi ha paura “dico che noi facciamo i cantieri e lavoreremo non solo per la messa in sicurezza del territorio ma anche delle abitazioni”. In questo mandato, precisa, “ho fatto mille sopralluoghi per comprendere la natura dei problemi e le soluzioni”.
Adesso ci sono le ulteriori ordinanze di Figliuolo su cui la Regione sta facendo gli interventi. “Come ho detto al generale, noi il nostro lavoro lo stiamo facendo. Se lui a gennaio ha preso in carico la società in house (Sogesid, ndr) per supportarlo e se i cantieri sono complessi, lo sono anche quelli della Regione”, dunque “anche questa società li attivi perché dopo un anno e mezzo bisogna che quelli della scoetà in house partano. Se sono difficli troviamo il modo per snellire le procedure. Se le norme finora non sono sufficienti, sbrurocratizziamo, noi dobbiamo correre”.