Faenza, i "cavalieri del fango": i rioni si mobilitano

Come è successo nell’emergenza Covid anche per l’alluvione è scesa in campo la solidarietà dei rioni faentini. I “cavalieri del fango”: così hanno ribattezzato i volontari rionali che hanno dato la disponibilità a fornire aiuti materiali e interventi di vario genere agli sfollati: raccolta di generi di necessità, collaborazioni nella pulizia di case e abitazioni, attivazione delle cucine per pasti caldi e operazioni di altro genere da definire in queste ore. Infatti ieri sera alle ore 20 è stata indetta in Comune una riunione per coordinare le operazioni e la divisione degli interventi da effettuare da parte delle squadre rionali. Ma nei rioni ci si era già mossi d’iniziativa fin dalle prime ore. In via Cavour al Verde si raccolgono capi di corredo (lenzuola, coperte, federe, cuscini) utili ad allestire una trentina di posti letto nel Monastero di Santa Chiara, dove già alloggia un gruppo di profughi ucraini. «E’ appena andata via una signora – afferma Luciano Dal Borgo, vice caporione di Porta Montanara – che ci ha consegnato due grandi buste con quanto serve per preparare almeno un paio di letti». Al rione Rosso, da cui è partita l’iniziativa, i volontari aderenti «sono già una settantina – afferma Edoardo Caselli - da impiegare in varie operazioni. Altri gruppi sono in fase di costituzione negli altri rioni. Al Borgo Durbecco, nel cui territorio cade l’area alluvionata, molti soci hanno avuto problemi e sono impegnati nel ripulire le loro case. La sistemazione di sfollati al Monastero di Santa Chiara è senza dubbio una soluzione più dignitosa del PalaCattani che si cercherà di liberare al più presto, anche per non fermare le attività sportive. Ad avere problemi di alloggio è chi ha abbandonato le residenze e non può farvi rientro prima delle necessarie verifiche di sicurezza. Potrebbero essere numerosi gli edifici ad avere subito danni tali da pregiudicare il ritorno degli occupanti. Intanto ieri in via Cimatti, la strada diventata ormai l’icona del dissesto idraulico l’acqua era ancora alta, incredibilmente più del livello del fiume. «Se non arrivano con grosse idrovore – afferma un residente - qui ci vorranno giorni, o settimane per liberare la zona dall’acqua incamerata, acqua che adesso ristagna e potrebbe creare problemi anche di ordine sanitario. L’alluvione ha infatti sommerso rifiuti, cassonetti e pare vi siano anche animali morti e non rimossi».