Faenza: addio a Primo Zoli, protagonista della Resistenza
Nel pomeriggio di ieri, all’età di 101 anni, nella sua abitazione di via Dal Pozzo è scomparso Primo Zoli, una delle figure che più hanno incarnato la stagione della Resistenza e della tutela dei diritti dei lavoratori.
Con Bulow
Cresciuto in una famiglia di braccianti di Fossolo, all’età di 17 anni iniziò a lavorare come scariolante. Nell’estate del 1943, richiamato alle armi in tempo di guerra, mentre era di guardia a una polveriera nella pineta di Ravenna apprese dell’Armistizio. I bandi della Repubblica Sociale che intimavano di arruolarsi, pena la fucilazione, spinsero tanti a ingrossare le fila delle formazioni partigiane. Zoli si arruolò nella 28ª Brigata Garibaldi, con il comandante Bulow, Arrigo Boldrini, all’interno della 13ª compagnia, costituita tutta da faentini. Fu protagonista di azioni militari in pianura, dove era più rischioso muoversi e agire.Sindacato e cooperazione
Dopo la smobilitazione, iniziò a lavorare alla cooperativa Sacles. In occasione delle prime elezioni sindacali si candidò nella Cgil per poi passare, dal 1948, a sindacalista a tempo pieno, responsabile della Federbraccianti. Dalla primavera del 1950, ricoprì l’incarico di segretario della Camera del Lavoro.Dopo alcuni mesi in Sicilia, nel 1953, sposato da un anno, con la moglie in attesa della prima figlia, Zoli tornò a Faenza e divenne uno dei punti di riferimento della Cooperativa di consumo nascente. In quell’ambito fu dirigente politico, organizzatore, contabile. All’impegno sindacale e di cooperatore si affiancò quello di politico. Per due mandati amministrativi, fino al 1970, fu consigliere comunale nel gruppo comunista. Nel ’79 fu insignito del titolo di “Faentino sotto la torre” assieme a Giovanni Dalle Fabbriche e a Giuseppe Ghetti. Zoli è stato anche presidente della sezione faentina dell’Anpi e fra i promotori del Museo di Ca’ di Malanca.