Economia regionale: più soldi nei titoli che nei prestiti. Più di 27 miliardi investiti in Romagna
BOLOGNA. Diminuiscono i prestiti e aumentano gli investimenti nei titoli a custodia (azioni, obbligazioni, titoli di stato offerti dalle banche). Questa mattina Banca d’Italia ha presentato il rapporto “L’economia dell’Emilia-Romagna, aggiornamento congiunturale”. Nell’ultimo semestre, a conferma di quanto accaduto nel 2023, famiglie e imprese hanno investito sempre più nei titoli a custodia. Dal dicembre 2022 al giugno 2024 in Emilia-Romagna si è passati da 102 miliardi e 998 milioni a 140 miliardi e 59 milioni andando così a superare la quota dei prestiti. Il trend è forte anche in Romagna . A Rimini la crescita è stata del 35,3% nel 2023 e del 22,9% su base annua a giugno 2024. A Forlì-Cesena, negli stessi periodi di riferimento si registrano una crescita del 31,8 e del 22,9%. In provincia di Ravenna del 22,5 e del 18,1%. In valore assoluto i titoli a custodia sono 7 miliardi e 296 milioni a Rimini, 9 miliardi e 358 milioni a Forlì-Cesena e 10 miliardi e 760 milioni a Ravenna. In totale oltre 27 miliardi in Romagna.
I prestiti sono passati a livello regionale da 140 miliardi 912 milioni (dicembre 2022) a 134 miliardi 895 milioni (giugno 2024). In Romagna sui 12 mesi sono calati a giugno 2024 del 1,5% a Rimini, del 4,7% a Forlì-Cesena e del 3,5% a Ravenna. Stabili invece i depositi: 150 miliardi 271 milioni in regione. A Rimini sono poco 10 miliardi 554 milioni (+1,9% a giugno 2024), a Forlì-Cesena 12 e 414 milioni, a Ravenna 11 miliardi e 745 milioni.
Nel primo semestre 2024 l’economia è cresciuta dello 0,4%, in linea con la media nazionale. La ripresa dell’agricoltura rispetto all’alluvione del 2023 dovrà però tenere conto degli ultimi eventi alluvionali che hanno interessato una superficie pari ai due terzi di quella del 2024.
La crescita dell’edilizia prosegue aiutata dalla realizzazione di opere pubbliche legate al PNRR. Le presenze turistiche sono aumentate del 3,6% tra gennaio e agosto. Incrementi anche nei passeggeri che hanno utilizzato aeroporti regionali mentre ha segnato il passo il traffico merci del porto di Ravenna.
L’occupazione è salita di un ulteriore 1,2% ma è diminuito nell’industria (-4,1%). Come detto, a fronte di una riduzione del deposito bancario sono aumenytati i titoli detenuti presso le banche.- Per quanto riguarda vi mutui abitativi si è registrata una diminuzione dell11,5% nel primo semestre a causa del costo del credito ancora elevato.
In definitiva si attende un rallentamento dell’economia regionale tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Le tensioni geopolitiche, la crisi del manufatturiero e gli effetti delle alluvioni di settembre e ottobre sono gli aspetti che preoccupano. Il recupero di potere d’acquisto delle famiglie, gli investimenti pubblici legati al PNRR e la riduzione del costo del denaro potrebbero dare una mano.