Demanio e spiagge. Il Consiglio di Stato: "Le concessioni scadono a fine anno"

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Niente da fare, le concessioni balneari scadono il 31 dicembre di quest’anno. Poi i rinnovi devono avvenire tramite gara pubblica. Lo ha detto ancora una volta il Consiglio di Stato.

La Direttiva Bolkestein vieta il rinnovo automatico delle concessioni balneari e impone gare pubbliche. La scadenza delle licenze è fissata al 31 dicembre 2023. Il decreto Milleproroghe ha prorogato tutto di un anno (con l’opzione di un secondo a richiesta dei Comuni per organizzare al meglio i bandi). Seguendo questi ragionamenti alcuni giorni fa in consiglio è stata annunciata l’intenzione di prorogare le concessioni fino al 31 dicembre 2024. In tutto ciò ci sono da registrare sentenze del Consiglio di Stato e della Corte europea che riportano le lancette alla fine del 2023.

L’avvocato Roberto Biagini, presidente del Coordinamento nazionale mare libero, ieri ha reso pubblica l’ennesima sentenza del Consiglio di Stato che «ribadisce il dovere da parte di tutti gli organi statali di disapplicare le proroghe previste per le scadenze delle concessioni demaniali (come già sancito con sentenza del primo marzo)». Logica conseguenza? «In particolare si conferma la bocciatura della proroga al 31 dicembre 2024 prevista dal Milleproroghe» del governo Meloni.

Sul caso interviene Legacoop Romagna sostenendo che è a rischio il modello turistico dell'Emilia Romagna.

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