Da Faenza alle Ande, il progetto solidale di 4 giovani architetti
Da un evento tragico in cui una piccola vita si è persa, all’idea di dare vita a qualcosa di grande, almeno quanto la distanza che li separa da quei luoghi. È con questo spirito che un gruppetto di trentenni faentini e lughesi, alcuni ancora residenti a Faenza, l’estate scorsa ha deciso di guardare lontano, anzi lontanissimo, fino al Perù. Il giovane collettivo lu.di.ca architetti nasce dal desiderio di quattro amici architetti e un’amica pediatra di dare vita a un progetto dal design educativo e collaborativo, quello della Scuola di Adele. Si svilupperà su una superficie di circa 500 mq in una zona immersa nel verde, nella natura e nel silenzio. Accoglierà fino a 100 bambini in età dai 3 ai 6 anni e avrà tutti i requisiti per essere un ambiente scolastico accogliente, ecologico e a km zero. «Si chiamerà “El Jardín de Adele” - racconta Lucilla Flamini, architetto 31enne di Faenza - e verrà dedicato a una bimba, mia nipote, che è mancata troppo presto per vedere le meraviglie di questo mondo. Adele infatti rientra nei casi di morti perinatali. Così l’idea della scuola materna: far nascere qualcosa di bello da tanto dolore! Adele non frequenterà mai una scuola ma grazie e lei renderemo possibile un futuro migliore a tanti bambini». El Jardín de Adele (jardín in spagnolo, oltre a giardino, significa anche scuola materna) sarà costruito nel comune di Encañada, a nord del Perù, a più di 3.000 metri sul livello del mare; in quei luoghi la popolazione chiede in maniera incessante una struttura educativa dove poter far crescere i bambini.