“Vendo l’auto di Starsky & Hutch”: il pizzaiolo riminese valuta offerte da 100mila euro in su

In vendita a Rimini l’auto di Starsky & Hutch, telefilm cult degli anni Settanta. Con la sua livrea rossa a strisce bianche, la Ford Gran Torino è rimasta impressa nell’immaginario di intere generazioni. A fantasticare sopra un mito sbarcato dagli States negli anni Ottanta era anche Mirko Moretti che ora lavora in una pizzeria. «Mai persa una puntata – confessa il collezionista classe 1970 – restavo incollato al divano aspettando l’inizio. La mia cameretta era tappezzata dai poster dei detective Starsky&Hutch e della fidata aiutante su due ruote. Quando sono usciti i dvd ho acquistato la serie in blocco e più di recente sono corso al cinema per il remake». Per lui collezionare auto è una passione, dalla Dune Buggy ai Maggiolini cabrio, proprio come fa l’esperto d’arte con i Picasso, sicuro che i capolavori «vantino un prezzo inestimabile come la Ford Mustang di Steve McQueen, che in concessionaria costa 200mila ma è stata battuta all’asta a quasi 4 milioni di dollari». Per questo il prezzo di 100mila euro, a cui propone in vendita la Gran Torino, protagonista di inseguimenti e acrobazie per le strade di una città immaginaria della California, è solo la richiesta iniziale. Le quotazioni, riconosce, prenderanno gas a due anni dal cinquantenario della serie tv.
Un mito d’oltreoceano
In attesa della cassa di risonanza, Moretti racconta le peripezie per accaparrarsi il veicolo, uno dei mille esemplari a produzione limitata Ford, doppi specchietti da corsa e paraurti deluxe, comparso in quattro episodi del 1976. «Era il regalo per festeggiare il mio 40esimo compleanno che cadeva a febbraio 2010. La valigia era già pronta a fine 2009 – premette - ma all’improvviso è esplosa l’aviaria che mi ha impedito di recarmi negli Stati Uniti, a Houston, dal poliziotto che avevo convinto alla vendita dopo un lungo tira e molla». Anziché vedere la primadonna di persona, Mirko se la fa spedire con un container al porto di Ravenna. «Mi hanno accompagnato mio padre e un meccanico di fiducia ma a bordo il quarto passeggero era la paura di aver preso una cantonata». I timori evaporano all’aprirsi del container che svela «il fascino immenso» della divina, scintillante al sole dopo 40 giorni di navigazione. «Acquistare oltreoceano e per telefono è stato un azzardo ma il viaggio verso Rimini mi ha ripagato di tutto». Il passo successivo è l’immatricolazione in Germania per sfuggire alla burocrazia italiana ma soprattutto per evitare di snaturare un capolavoro cambiando tergicristalli o altri dispositivi. Da lì un passaparola che l’ha convinto a noleggiare l’auto per matrimoni anche se, al netto del clacson di chi la incrocia per strada, un difetto la Gran Torino ce l’ha. «Non si cucca – scherza Mirko – perché attira solo uomini». È già tempo di voltare pagina come per ogni collezionista che si rispetti anche se un pezzo di cuore l’ex ragazzo degli anni Ottanta lo lascerà nel motore. Dietro l’angolo balena l’idea di acquistare l’Arcadia di Capitan Harlock «ma – alza le mani - c’è tempo per sognare».