Scoperta a Cesena una centuriazione ellenica prima di quella romana

Curiosità
  • 12 gennaio 2025

C’è stata una centuriazione ellenica prima della centuriazione romana nella fascia tra il territorio cesenate e quello cervese. Risale a ben 26 secoli fa ed è legata a una colonia che i Tessali, entrando in contrasto con gli Etruschi, tentarono di consolidare lì per rifornirsi di grano da trasportare nella madrepatria. Finché furono costretti a ritrarsi, forse con lo zampino del celebre ateniese Pisistrato, lasciando tutto nelle mani degli Umbri-Sabini.

È una delle tante chicche contenute in un libro che Giancarlo Brighi ha pubblicato a proprie spese, col sostegno della Bcc Romagnolo. Si intitola “Nova e Ficocle. Con Greci e Romani quanta storia!” e sarà presentato giovedì 16 gennaio, alle 17, alla biblioteca comunale di Cervia e lunedì 20 gennaio, alle 16, a Cesena, nella sala “Cacciaguerra” della Bcc Romagnolo in viale Bovio, alla presenza dell’assessore alla Cultura Camillo Acerbi.

In 96 pagine, corredate da foto e mappe rielaborate dall’autore, sono condensati decenni di studi che Brighi ha fatto con passione e competenza per ricostruire il passato remoto del territorio dove vive e che ama. E la sua teoria sull’esistenza di una pre-centuriazione è anche il frutto di quello che ha visto con i suoi occhi, durante uno scavo del 2014 a Bagnile, che ha riportato alla luce due fossi e il relativo scolo, tutti al di sotto dello strato romano. Si sta parlando di tracce risalenti a un periodo tra la seconda Età del Ferro e il sesto secolo avanti Cristo. Qualcosa di simile era stato già rinvenuto negli anni Ottanta e Novanta, durante i lavori per il Cer, e fa pensare che ben prima dell’intervento dei Romani il territorio fosse stato organizzato a fini produttivi da colonizzatori giunti dalla Tessaglia, in un modo che per l’orientamento degli appezzamenti secondo i punti cardinali risulta anomalo non corrisponde né a quello tipico della centuriazione cesenate, né a quello della centuriazione cervese.

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Il volume di Brighi, che non è in vendita ma sarà distribuito ai presenti nei due incontri in programma, è una vera miniera di informazioni, ipotesi e nuove scoperte. Per esempio, fa notare che «nella storia e cartografia del territorio legato al Savio emergono con chiarezza tre diversi “binari stradali” che in diverse epoche hanno affiancato il fiume da entrambe le rive. Uno di questi si troverebbe nella pianificazione anomala risalente al periodo della presenza di Etruschi e Tessali e formata da due assi paralleli passanti per il Prato della Rosa e per l’isolotto dove poi sorgerà Cervia Vecchia. Un secondo “binario”; di larghezza maggiore, sarebbe stato realizzato durante il periodo romano, dopo il 236 a.C., fra le strade Dismano Antico e il kardine massimo della centuriazione “secondo cielo” di Cesena. L’ultimo, di larghezza ancora maggiore, risale al medioevo ed è formato da Dismano attuale e la via Ravennate, in esercizio almeno dal 1288, anno della “Concordia confinaria” fra Ravenna e Cesena. In mezzo a ciascun “binario”, sarebbe sceso il Savio». E - aggiunge Brighi, con un’osservazione legata ai recenti disastri delle alluvioni - «al fiume venne lasciato progressivamente sempre maggior spazio per le sue piene. In altre parole le strade sono state tenute sempre più lontane dal fiume. Una lezione che i moderni sembra che abbiano disatteso, pur alzando gli argini».

Un altro spunto interessante lo studioso cesenate lo offre a proposito del fatto che «la via dove sembra dovesse terminare effettivamente la centuriazione cesenate, disegnando la perfetta ipotenusa di chiusura verso nord est, non coinciderebbe con l’attuale via Confine, come si è fin qui ritenuto, ma sarebbe una sua parallela vicina».

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