Scalano lo Stelvio in bici in barba all’anagrafe
Per la maggior parte delle persone può rappresentare una fatica fisica “soltanto il pensiero” di percorrerlo interamente in sella ad uno scooter o ad una motocicletta. Figurarsi cosa può significare, a livello di impegno fisico, pedalarlo per intero in sella ad una bicicletta ed in un’età dove, spesso, la maggior parte della fatica fisica la si spende tra orto, divano o cura dei nipoti e della preparazione del menù per pranzo e cena.
Due cesenati porta colori del Gruppo Polisportivo Vigne sono invece riusciti a scalare il mitico passo dello Stelvio negli ultimi giorni: a dispetto di un’età non certo più verde.
Ivano Belletti ha 73 anni ed ha chiuso il percorso in compagnia del figlio Andrea. Massimo Magnani invece di anni ne ha 80 ed ha seguito lo scalata con brio assieme ad altri portacolori della ciclista cesenate tra cui il presidente del Gp Vigne Massimo Bigi:
«Il Passo dello Stelvio rappresenta per gli appassionati di bici una delle salite simbolo da fare almeno una volta nella vita - spiega il presidente Bigi - Il gruppo cicloamatori Vigne alcune settimane fa ha organizzato un piccolo gruppo, di 6 pedalatori appena, per arrivare su uno dei valichi stradali più alti d’Europa con i suoi 2760 metri. Tutto normale se non fosse che l’età media dei partecipanti era di oltre 62 anni: e nel suo piccolo la si può considerare un’impresa. Con entusiasmo e col dovuto rispetto che l’ascesa meritava, siamo stati assistiti da un tempo quantomeno benevolo: capita di frequente di trovare neve anche fuori stagione in queste zone. È stata raggiunta la cima anche se per qualcuno a fatica. Le due storie che meritano però una citazione sono quella di Massimo Magnani che ha voluto sfidare se stesso per portare in cima il ricordo di un caro amico che avrebbe voluto rifarla raggiunte le 80 candeline proprio come le sue e quella di Ivano Belletti, 73 anni che dopo 25 nove colli si è regalato l’ascesa che tanto agognava ed assente finora nel suo palmarès. Per inciso Belletti è arrivato nettamente per primo sulla vetta mentre Magnani non ha mai messo a terra un piede!».