San Marino, “il primo che arriva timbra per tutti”: furbetti del cartellino al macello pubblico inchiodati da una telecamera

Furbetti del cartellino alla sbarra. Una telecamera li inchioderebbe alle loro responsabilità. Avevano creato un sistema di assenteismo collaudato: il primo che arrivava al lavoro timbrava anche per i colleghi, con uno spirito di altruismo che ricorda solo in apparenza il motto dei moschettieri di D’Artagnan: “Tutti per uno, uno per tutti”.
Tiene banco sul Titano la nuova udienza del processo che coinvolge quattro dipendenti del macello pubblico accusati di lasciare di continuo il posto di lavoro per sbrigare commissioni personali o poltrire più a lungo sotto le lenzuola. Un filotto che ha scatenato più di una polemica.
Come scritto su San Marino Rtv, nei giorni scorsi sono stati ascoltati vari testimoni, inclusi gli agenti della polizia civile, che hanno orchestrato le indagini, partite da segnalazioni ma anche da lamentele di utenti del macello. Il colpo di scena è stato fornito dalla telecamera installata dalla polizia nel luogo di timbratura del cartellino. Una scelta che ha permesso di evidenziare il modus operandi del primo arrivato che strisciava in sequenza il badge anche per i colleghi. Coprirsi l’un con l’altro, evitava gli equilibrismi quotidiani tra carriera e famiglia facendo poco o nulla (a sbafo).