Il gin del sindaco di Montecopiolo è un successo: “Moonalisa va a ruba”

C’è il vino “Vigna del Generale”, il dentifricio “Pasta del Capitano” e ora anche il “Gin del sindaco”. Si chiama Moonnalisa e a produrlo è appunto il primo cittadino di Montecopiolo Pietro Rossi, insieme agli amici Danilo Pavani del ristorante Madama Doré di Novafeltria e a Luca Barocci di Carpegna (titolare di diversi locali fra cui una discoteca, bar e appunto una gineria) con cui ha costituito una società omonima che ha già effettuato il primo lancio di un gin completamente territoriale. Realizzato tutto con i prodotti della Valmarecchia, distillato quasi a casa e con l’occhio attento alla sostenibilità certificato dall’invito in etichetta “Raccolta differenziata, verifica le disposizioni del tuo Comune”. Mentre al collo della bottiglia è agganciato un omaggio a Ivan Graziani, autore di un brano che porta proprio lo stesso titolo ed è ricordato da un paio di occhiali rossi in cartone. Il primo lotto da 500 litri è andato come si suol dire in gergo letteralmente a ruba e proprio in questi giorni si sta imbottigliando la seconda fornitura.

Rossi, da dove nasce “Moonnalisa”?

«Mentre facevo la tesi di laurea in Design industriale pensavo già a qualcosa per aiutare gli agricoltori e gli imprenditori del territorio a farsi conoscere al di fuori dei mercati locali. A un prodotto bandiera. Avevo in mente questa idea da circa sei anni, poi nel mezzo ho fatto tante cose fra cui il sindaco, ma questo pensiero è rimasto sempre vivo e l’investimento in zona Parco dove ci sono i Balconi di Leonardo da Vinci mi ha dato la spinta decisiva: lì c’è infatti un orto di botaniche e quando mi chiedevo che prodotto tipico poter realizzare e promuovere ecco la scintilla. “C’è chi ha un piatto, chi una materia prima, con questi prodotti nascerà un buon gin fatto con le spezie del Montefeltro” mi sono detto. E... detto fatto».

A quel punto si è guardato intorno e sono arrivati i rinforzi

«Una volta scelta la strada, ho coinvolto due persone che conosco da tempo e mi avevano manifestato l’intenzione di voler investire sul territorio: Danilo Pavani del Madama Doré, che si è buttato subito, e Luca Barocci, che ha diversi locali in zona. Hanno deciso con entusiasmo di finanziare il progetto e abbiamo creato una società che si chiama proprio Moonnalisa».

Perché questo nome?

«Anche questo è figlio del territorio. Le botaniche di questa distillazione speciale sono state raccolte fra i paesaggi dove Leonardo Da Vinci dipinse la sua celebre Gioconda, la Monna Lisa, e dove alba e tramonto, insieme alle spezie autoctone, creano un’atmosfera unica: il nome è un gioco di parole fra la luna e Monna Lisa e il payoff è “Il gin del Montefeltro” perché la volontà è far conoscere e assaggiare e gustare le proprie origini, i sapori della propria terra».

Quali sono questi sapori?

«La ricetta mette insieme ginepro, alloro, rosa canina, rosmarino, menta, sambuco, foglia di rovo tutti del Montefeltro. Abbiamo fatto diverse prove variando le grammature fino alla scelta definitiva. Lo distilliamo a Pesaro alla Distilleria Mezzanotte ed è un London Dry Gin, il più puro, con tutte le botaniche già pesate prima all’interno del distillatore, senza preparati e distillati: la fragranza quindi è più forte e diretta»

Quando è avvenuto il lancio?

«A fine 2023, che è stato un anno di lavoro e perfezionamento. Siamo usciti a Natale con i primi 500 litri che abbiamo posizionato in diversi locali della vallata, ma anche della Riviera e dell’entroterra. Qualche bottiglia anche a Canazei. E a breve inizieremo la vendita online. Visto che è praticamente andato esaurito, in questi giorni stiamo facendo la seconda produzione».

Sempre in connessione con il territorio c’è un’altra bella iniziativa legata a Moonalisa

«Monna Lisa è anche il titolo di una nota canzone di Ivan Graziani e grazie all’amicizia di Danilo con i figli Filippo e Tommaso e la moglie Anna è nata una collaborazione particolare: al collo della bottiglia è agganciato con un cordellino un paio di occhiali rossi in cartone con la scritta ‘In ricordo di Ivan’».

Il sogno nel cassetto?

«Lo abbiamo fatto assaggiare anche a un corso di sommelier, è piaciuto molto sia agli esperti che ai consumatori e in questo 2024 puntiamo a presentarlo anche in fiere e gare, perché diventi veramente uno dei prodotti bandiera del Montefeltro».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui