Gli uffici postali più antichi dell’Emilia Romagna sono quelli di Cesenatico
Le Poste di Cesenatico sono le più antiche dell’Emilia Romagna. Operative nella stessa sede dalla seconda metà dell’Ottocento, quando ancora il telegrafo funzionava come nei film del Far West.
Era ancora in vita Giuseppe Garibaldi, quando l’edificio al centro dell’allora piazza Maggiore (oggi piazza Pisacane), divenne il Palazzo delle Poste, è lì è sempre restato attivo da 141 anni a oggi. Fu costruito dopo il terremoto che colpì (senza vittime) la riviera, il 17 marzo 1875. Anche Garibaldi aderì alla sottoscrizione pubblica per la ricostruzione del paese, dal cui porto canale si era imbarcato 26 anni prima sfuggendo alla caccia austriaca. Il Palazzo delle Poste di piazza Carlo Pisacane ha la particolarità di essere, con i suoi 141 anni la sede più antica ancora operativa in Regione. Nonostante il trascorrere del tempo, conserva ancora l’aspetto del 1882.
Ad oggi, la sede centrale delle poste di Cesenatico ospita a pian terreno l’ufficio postale, attrezzato di una sala consulenza e di punto “gestore delle attese”; al 1° piano c’è il centro di distribuzione postale per la consegna della corrispondenza a Cesenatico, Gatteo, San Mauro Pascoli, Savignano. A disposizione dei portalettere c’è un parco mezzi di 28 veicoli (16 a basso impatto emissivo) con i quali ogni giorno raggiungono gli oltre 65mila abitanti e 27mila famiglie del bacino di riferimento.
Rovistando tra date, faldoni, catasto, dall’Ufficio regionale delle Poste emerge la peculiarità che Cesenatico è la sede più vecchia tra quelle ancora in funzione in Emilia Romagna. Cesenatico in quei tempi contava meno di 6.700 abitanti.
La storia
Nel post sisma del 1875 furono pianificati interventi di ammodernamento cittadini. Così fu demolita la crollante “ex Caserma dei Carabinieri”, in piazza Maggiore, per costruire un fabbricato da destinarsi ad Ufficio Postelegrafico che in parte avrebbe dovuto contenere delle botteghe da affittare. Dalle cronache dell’epoca emerge che la nuova costruzione permise di ripristinare il decoro alla piazza (ove in precedenza si trovava anche l’antica torre dell’orologio crollata nel terremoto). Risolvendo anche l’annoso problema dei servizi postelegrafici che dal 1874 si svolgevano in alcuni locali della Casa Menni in via Cervia (oggi via Mazzini) di fronte al Teatro comunale. Questo nuovo edificio postale sarà una delle prime strutture per servizi primari costruiti dopo l’Unità d’Italia.
Le caratteristiche
Il progetto è del 1877, porta la firma dell’ingegnere comunale Antonio Amaducci. In un primo momento, per ridurre le spese, Amaducci progettò un edificio ad un solo piano con un attico sovrapposto. Poi però il fabbricato fu costruito di due piani. La facciata occupa tutto il lato orientale della piazza e comprende un portico architravato che si congiunge a sud al loggiato confinante. Il prospetto laterale si affaccia invece su via Saffi. Il portico è l’elemento che più caratterizza l’edificio. E’ formato da 6 campate scandite con coppie di colonne toscane di laterizio, decorate con basi e capitelli di pietra bianca del Furlo. La trabeazione separa i due livelli, accentuandone lo squilibrio volumetrico. Ulteriormente evidenziato dalla tipologia delle finestre: al piano terreno ad arco ribassato, a livello superiore molto grandi e luminose, a tutto sesto e con ampia cornice cementizia. Il cornicione è decorato con mensolotti di cemento sagomati a voluta e la copertura a falde è in tegole di laterizio. Sulla facciata sono tre le lapidi con epigrafe: al centro c’è la targa del 1884, dedicata a Giuseppe Mazzini; a sinistra quella collocata il 28 maggio 1911 per commemorare Andrea Costa (primo deputato socialista del Regno d’Italia), a destra quella che celebra il 20° anniversario della Resistenza. Mentre in basso al centro della piazza il 2 giugno 1885 si inaugurò la statua di Giuseppe Garibaldi opera di Tullo Golfarelli.
Le vicende recenti
A partire dal 1917 l’edificio ospitò anche l’Ufficio telefonico e per un quarto di secolo tutti i servizi di comunicazione si trovarono nello stesso stabile. Nel 1926 la Cassa di Risparmio di Cesena acquisì la proprietà di una parte per destinarla ad una propria succursale. Nel 1954 il Comune, ritornato nel possesso dell’intero immobile, ne adibì una porzione a scuola media. Il fabbricato sarà composto da Poste e scuola fino al 1972, quando il Comune lo cedette al Ministero delle Poste e Telegrafi. Da proprietario il Ministero dispose un radicale intervento di restauro. I lavori furono eseguiti tra il 1975-1978 sotto la direzione dell’ingegnere Corrado De Trizio dell’Ufficio Lavori P.T. di Bologna; i servizi ritornarono in funzione nell’edificio ristrutturato nel 1980. Ancora nel 2012 l’edificio fu interessato da un nuovo restauro delle facciate e della copertura con il quale Poste Italiane ha contribuito anche a valorizzare la storica piazza Carlo Pisacane, cuore antico della cittadina adriatica.