Tiger Lillies - The worst of Tiger Lillies
Attivi sin dal 1989, i Tiger Lillies sono diventati, nel corso degli anni, una band di culto. Grazie alle loro canzoni in bilico tra commedia e tragedia, tra dimensione teatrale e gusto per il surreale. Questa raccolta, uscita qualche tempo fa, contiene sedici dei brani più significativi del trio capitanato da Martyn Jacques. Pezzi come Banging In The Nails, Hell, Bully Boys, Crack Of Doom, Sleep With The Fishes, Heroin, Alone With The Moon, Palace Of St.James, Pretty Lisa, Start A Fire, in cui i Tiger Lillies danno libero sfogo a quella musicalità che rappresenta senza dubbio una delle loro prerogative migliori. I criteri con i quali il gruppo inglese organizza condotte vocali, melodie, armonie e ritmi sottintende l’idea di una musica che guarda - soltanto per citare alcune delle suggestioni presenti nelle canzoni della band londinese, vera e propria “gazza ladra” dei generi - a Bertolt Brecht e a Kurt Weill, alla canzone francese, a Cole Porter, al blues, al jazz, al music hall.
Un alt-cabaret intriso di humour nero (che rimanda anche al burlesco degli anni Trenta...), quello dei Tiger Lillies, capaci di trattare in modo a dir poco dissacrante temi “scottanti” come, tra gli altri, la zoofilia, la prostituzione e la religione; attraverso dei testi che scandagliano l’universo dei pervertiti e dei loser, raccontando storie incentrate sulla violenza, sulla morte, sul sesso, sulla blasfemia, sull’insensatezza della vita [“Eri debole, facile da schiacciare / Facevano di te quel che pareva loro / Adesso vai all’inferno / Sì, stai andando lì / Ti faranno a pezzi strappandoti un arto dopo l’altro / Per il tuo cosiddetto ‘peccato’ / Vai all’inferno / Sì, stai andando lì” (Hell); “E così la tua vita è stata un successo / E hai piacere nell’eccesso / Non preoccuparti, tutto finirà presto / La crepa del destino arriverà presto / E così il tuo futuro sembra luminoso / E hai raggiunto le vette vertiginose / Non preoccuparti, finirà presto / È tutto superficiale e finto / La crepa del destino arriverà presto / La crepa del destino arriverà presto” (Crack Of Doom); “Navighiamo verso orizzonti che un giorno finiranno / Per dormire con i pesci da cui dipendiamo / Il mare ci squarcia come un vizio spacca un dado / Come un barbone è tagliato da un taglio in alto a sinistra” (Sleep With The Fishes; “Sto crocifiggendo Gesù, battendo sulle unghie / E io sono così felice, perché il vecchio Gesù ha fallito / Sto crocifiggendo Gesù, inchiodandolo alla croce / Il povero vecchio bastardo muore dissanguato e non me ne frega niente” (Banging In The Nails); “Tuo padre ti picchia / Ti picchia forte / E tu ami tagliarti i polsi / La tua infanzia è stata una vergogna / Tu sei stato trattato male da ogni uomo / Se vuoi vincere / Prendi eroina / Se vuoi vincere / Non essere ottuso / Se vuoi vincere / Prendi eroina” (Heroin)].
Molto ci sarebbe ancora da dire sulla musica dei Tiger Lillies, che si distingue per un approccio in grado di conferirle un tono assolutamente profondo e amaro ma anche ironico; sulla scelta e la mescolanza di colori strumentali talvolta inusuali; sulla naturalezza della vena melodica; sulla voce da contralto di Jacques, dai contorni inquietanti, “sgradevole” eppure magnetica. Ma, forse, bastano le parole scritte da Marco Regini, giornalista e critico musicale: “Il mondo di Jacques e compagni, legato all’opera di strada brechtiana, è oscuro e grottesco, con lampi di immensa bellezza. Quando i Tiger Lillies, sorta di anello mancante tra Tom Waits e i Monty Python, ci cantano, con le facce ricoperte da trucco bianco e gli occhi cerchiati di nero, le loro fiabe macabre piene di bambini che sanguinano a morte, prostitute ubriache dalla pelle di serpente, accoppiamenti con animali e altre simili atrocità, l’umorismo nerissimo riesce comunque a distanziarci e a lasciarci turbati ma anche ghignanti”.