Rimini dice addio al pittore Maurizio Minarini

Cultura
  • 18 febbraio 2025

Maurizio Minarini, pittore riminese, è morto oggi dopo una emorragia all’età di 87 anni. Si era chiusa da pochi giorni la sua mostra al Museo della Città di Rimini, intitolata “Il senso del tempo” e promossa per organizzare i 60 anni di una carriera (cominciata nel 1964 con una mostra alla Sala delle Colonne del Teatro Galli) in cui la pittura si è affiancata al lavoro in banca. Un’arte, la sua, caratterizzata da realtà, essenzialità del colore e del segno, e dalla sottile modernità novecentesca del suo operato. «Nei suoi dipinti, pochi elementi – barche, cabine, paesaggi – vengono scelti con cura e rappresentati con pennellate lievi e colori tenui, che danno vita a forme delicate che accarezzano la vista e l’anima di chi le osserva. Il suo stile è stato definito “realismo dell’essenziale”: una forma pura e una padronanza cromatica che risuonano profondamente nello spettatore, invitandolo a una contemplazione silenziosa e meditativa, in cui atmosfere e momenti fugaci trovano la loro poesia. Non vedendosi come un semplice “vedutista”, Minarini ha sempre preferito il termine “intimista”: più che ritrarre ciò che vede, cerca di trasmettere ciò che sente. Ogni suo quadro diventa una personale interpretazione della realtà, filtrata attraverso una sensibilità unica e un vissuto profondo. Le sue opere emanano un’aura di serenità e mistero, in cui una “luce impalpabile” avvolge i soggetti, trascendendoli». Così il testo che accompagnava la mostra. Una carriera lunga partita negli anni Sessanta del Novecento e che lo ha visto anche allievo di Edoardo Pazzini. In questo tempo Minarini ha costruito il proprio linguaggio visivo sottraendo l’inessenziale per arrivare al cuore di ogni forma e colore. «Con la loro essenzialità, frutto di uno sguardo poetico della realtà, le opere di Minarini ci invitano a rallentare, a osservare attentamente il mondo che ci circonda e a riscoprire la bellezza celata nei dettagli più semplici». Era sposato con Pina Pazzaglia, con la quale ha avuto tre figli, Gian Battista, Gian Lorenzo e Matteo.

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