Manzelli, Samorì e Burri al Mart di Rovereto
L’attualità spirituale di Caravaggio è il nucleo tematico della mostra “Caravaggio. Il contemporaneo”, inaugurata il 9 ottobre scorso, che il Mart di Rovereto propone fino al 14 febbraio. L’esposizione offre l’opportunità ai visitatori di ammirare “Il seppellimento di Santa Lucia”, la prima opera del periodo siciliano dell’artista, realizzata nel 1608. Il dipinto sarà esposto a Rovereto fino al 4 dicembre per poi fare ritorno a Siracusa, nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, dove è solitamente conservato. “Caravaggio. Il contemporaneo” propone nel suo percorso espositivo un’indagine concettuale alimentata da immagini, simboli e affinità per studiare l’ascendente di Caravaggio sull’arte contemporanea. Nelle sale del Mart si svolge il confronto tra il capolavoro di Siracusa (a fianco dell’opera originale è collocata una fedele riproduzione, realizzata con tecnologie avanzate, esposta fino al termine della mostra) e una selezione di artisti tra i quali Alberto Burri, Nicola Verlato, Cagnaccio di San Pietro, Hermann Nitsch, il fotografo Massimo Siragusa e Dino Pedriali con cinque degli scatti in bianco e nero con i quali ritrasse Pier Paolo Pasolini nell’ottobre del 1975, poche settimane prima dell’assassinio dello scrittore. A Rovereto due artisti romagnoli hanno meritato uno spazio privilegiato. Per i curatori dell’esposizione la grande tela “Le possibilità sono infinite” dell’artista di origine ravennate Margherita Manzelli è definita “opera-sipario” della mostra. Nella sezione “Focus di approfondimento”, a cura di Denis Isaia, l’artista forlivese Nicola Samorì è stato scelto quale artista visivo il cui lavoro richiama, s’ispira o evoca l’estetica caravaggesca: sono ventiquattro le sue opere esposte. Info mostra: www.mart.tn.it