La riviera horror nel libro di Morozzi e Alberti
RIMINI. Torna il sodalizio vincente composto dai bolognesi (entrambi classe ’71) Gianluca Morozzi – che ha esordito nel 2001 con “Despero” e ha raggiunto il successo nel 2004 con “Blackout”, da cui è stato tratto l’omonimo film di Rigoberto Castaneda – e Paolo Alberti, autore di diversi romanzi tra cui “Come quando fuori piove” e di due libri dedicati al mondo del calcio.
Dopo il romanzo “Le avventure di zio Salvoldi”, i due scrittori tornano con un nuovo lavoro scritto a quattro mani, intitolato “L’ultima notte del carnevale estivo” (2019, Imola, pp. 336), uscito nella collana “Zero” di Bacchilega.
Cinque amici e un cadavere
Nel nuovo thriller si racconta di cinque amici, dei loro primi amori, della loro estate del 1989, ricca di avventure, letture di Dylan Dog e musiche dei Guns N’Roses, e di uno scherzo in stile horror da orchestrare ai danni della compagnia rivale.
La narrazione prende il via quando viene rinvenuto, presso alcune colonie romagnole, un cadavere che improvvisamente fa sì che nulla sia come prima: e anche quando, trent’anni dopo, un matrimonio riunirà nello stesso luogo i protagonisti – che scopriranno successi, fallimenti, amori delle reciproche esistenze di individui ormai adulti – il tormento parrà non finire e anzi fare i conti con qualcuno che sta tornando per vendicarsi dei torti subiti in quella lontana estate di fine anni Ottanta.
Interessante la scelta dei due scrittori di incominciare il romanzo dalla fine, con quell’uomo anziano che, camminando sulla battigia, sia imbatte in due cadaveri e in un individuo misterioso con una maschera veneziana tranquillamente seduto sul molo, che gli chiede di allertare subito le forze dell’ordine.
Doria Marittima
Il romanzo, ambientato nell’immaginario paese di Doria Marittima collocato dagli autori sul litorale della Riviera, ci trasporta nel clima festivo e vacanziero degli anni Ottanta (e non solo), tra bagni al mare, risciò, sale giochi, sfide tra fan dei Guns e amanti dei Duran Duran e, attraverso la tradizione del “Carnevale estivo”, la tre giorni di maschere e festeggiamenti che caratterizza nella realtà Igea Marina, Torre Pedrera e Bellaria, e che nella fiction del romanzo contraddistingue anche le vacanze del paesino immaginario in cui si muovono i personaggi.
Ed è proprio in quell’occasione festiva e spensierata che il giovane Leo Della Rocca si vedrà costretto dai terribili e imprevisti eventi a macchiarsi di qualcosa di imperdonabile, qualcosa che marchierà per sempre la sua esistenza e che si ripresenterà trent’anni dopo quando – divenuto regista che alterna successi a flop – si ritroverà proprio nei giorni del carnevale estivo a ritornare su quelle spiagge, convinto di poter vivere una piacevole pausa durante un’esistenza trascorsa tra fiumi di alcool, giovani attricette da conquistare e il dolore per la distruzione di un matrimonio e del rapporto con la figlia.
L’incubo del passato
Come nei film classici – che raccontano di giovani alle prese con spaventose avventure e di adulti che ritornano nei luoghi dove orrori sono sorti in passato – il nuovo thriller del duo Morozzi-Alberti trasporta i protagonisti in un incubo dalle tinte estremamente fosche e realistiche, una lunga notte in cui dovranno necessariamente fare i conti con gli eventi di quella lontana estate, capace di vendicarsi e allungare gli artigli anche sul loro presente di adulti segnati, provati, in profonda crisi.