La bomba atomica secondo Mercadini
Dopo “Storia perfetta dell’errore”, Roberto Mercadini (classe ’78) torna con “Bomba atomica”, storia vera dell’ordigno più potente del mondo. L’autore cesenate – che con oltre 150 date all’anno porta in giro per l’Italia i suoi spettacoli di narrazione e i suoi monologhi poetici – nel 75° anniversario del disastro di Hiroshima e Nagasaki accompagna il lettore alla scoperta dei dettagli di una vicenda che tutti sanno, con un finale drammatico che il mattino del 6 agosto 1945 causò la morte di circa 166mila vittime.
Una storia che il mondo conosce già, ma dai numerosi risvolti impensabili, misteriosi, oscuri: ecco allora che narrare la vicenda che ha sconvolto e cambiato per sempre la storia risulta ancora più significativo proprio perché il focus dello scrittore non è sul finale, bensì sui singoli passaggi che portarono a una scelta così drammatica come quella di far sganciare – poco prima del termine del secondo conflitto mondiale – al bombardiere B-29 Superfortress “Enola Gay”, la prima bomba atomica della storia a essere stata utilizzata in guerra.
Un presidente che prende il potere nel momento sbagliato; un team di fisici convinti di doversi opporre ai marziani presenti sul suolo terrestre, alieni da sconfiggere anche a costo di portare la scienza a superare qualsiasi limite; una fitta rete di informazioni segretissime, piste sbagliate e falsi sospetti; la scoperta di intere città create dal nulla e di premi Nobel consegnati per errore.
Tutto questo e molto di più costituisce la lunga serie di piccoli e grandi fatti, inaspettate sostituzioni e imprevedibili rovesciamenti di sorte, infinite sequenze di casualità e di errori, che Mercadini – ispirandosi a uno dei suoi testi più riusciti e affidandosi a una narrazione che ha molti punti in comune con l’eloquio tipico dei monologhi teatrali – offre al suo lettore, nel riuscitissimo tentativo di ricostruire i passaggi che portarono all’esplosione di Fat Man e Little Boy.
L’autore racconta così protagonisti e retroscena di una vicenda che sconvolse per sempre il mondo e le sue dinamiche, e ricorda quanto sia fondamentale – in un universo dominato dalla velocità – preservare la capacità di riflettere, vagliare e, ogni tanto, tirare il freno.
Perché la speranza nell’“altro” è sempre possibile: «Eppure, a volte, è proprio quando tutto sembra finito per sempre che le cose più grandi hanno inizio. […] Mentre miriadi di umani sono gettati in una corsa isterica e ottusa, perduti in un vorticoso girare a vuoto, divorati da una febbre insensata che rende simili a ombre, forse il mondo è nelle mani di persone […] più luminose di ogni deflagrazione, più ardenti del fuoco, più audaci degli dèi».
Roberto Mercadini , “Bomba atomica”, Mondadori, 2020, pp. 239, euro 18.00