Farinelli e Gaspari a Ravenna per ScrittuRa festival
Docente di scienze politiche al Baruch College della City University di New York, Arianna Farinelli si occupa spesso, nei suoi romanzi e in qualità di commentatrice, di politica americana. Ambientato nella notte delle elezioni presidenziali, “Gotico americano” racconta la storia di Bruna e dei punti oscuri della sua famiglia, dal perbenismo dei suoceri italoamericani, al disagio di genere del figlio Mario, alla tensione con il marito Tom e alla relazione con il giovane studente afroamericano Yunus, vicino all’estremismo religioso. Farinelli racconta la diversità, etnica, religiosa, di genere, culturale, e ne fa la chiave per raccontare i punti di snodo della borghesia americana, le tensioni in quel meccanismo dall’apparenza raffinata e perfetta. «Abbiamo il dovere – commenta Arianna Farinelli in un’intervista a “Il libraio” – di continuare a batterci per cambiare convenzioni e modi di pensare che sono spesso il risultato di ignoranza e pregiudizi. Bruna lotta per emanciparsi dai suoceri che vorrebbero decidere per lei come crescere i figli. Vuole proteggere Mario, che è un bambino transgender, dai nonni paterni e lo fa pur essendo assalita da dubbi e incertezze. Quando conosce Yunus, che è afroamericano, si rende conto di quanto sia segregata e monocolore la sua vita. Vive in un quartiere ricco, circondata da bianchi, e conosce poco New York e la sua straordinaria ricchezza culturale e umana».
Ilaria Gaspari
Venerdì 21 “ScrittuRa festival” ritorna sul palco dell’arena al museo Classis, alle 21, con Ilaria Gaspari e le sue “Lezioni di felicità della filosofia greca”. Nata a Milano nel 1986, laureata in filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa e con un dottorato alla Sorbona, Gaspari ha pubblicato per Einaudi “Lezioni di felicità. Esercizi filosofici per il buon uso della vita”, collabora con diverse testate giornalistiche e tiene corsi di scrittura alla scuola Holden di Torino.“Lezioni di felicità” propone un vero e proprio esperimento esistenziale, quello di vivere per sei settimane nel rispetto dei precetti di sei diverse scuole filosofiche: il pitagorismo può aiutare a correggere la pigrizia patologica, l’epicureismo può rivelarsi meno piacevole del previsto, mentre il cinismo può dare inaspettate soddisfazioni. Scrive Gaspari nel suo libro: «Ho studiato filosofia, perbacco, ma con un’attitudine così necrofila! L’ho studiata come una cosa morta, quanto sono stata stupida, ad arrivare alla laurea senza sognarmi nemmeno la fortuna che avevo! Era tutto davanti ai miei occhi e non ho visto niente. All’improvviso ogni cosa si fa spaventosamente semplice. Questi libri che non sfioravo da anni, non solo li devo aprire, non solo devo tornare a leggerli: devo lasciare che mi insegnino qualcosa, che mi educhino, una buona volta. Invece di cedere al pessimismo, voglio imparare a vivere. Mi curerò con la filosofia, come gli antichi. Per trovare un senso al motto scalpellato sul tempio di Apollo: conosci te stesso, che significherà mai? Siamo noi stessi anche grazie alla conoscenza che abbiamo di noi, oppure no?».
Grazie al racconto di questa educazione filosofica, attraversiamo con l’autrice non solo le scuole del pensiero umano, ma le costanti che la vita ci mette davanti, e ci viene offerto uno strumento per affrontarle.