Chiara Lecca, dall’uovo alla dea nelle stanze segrete di Doria Pamphilj / GALLERY FOTOGRAFICA

Cultura
  • 20 febbraio 2025

Una romagnola a Roma. Dal 21 febbraio al 27 aprile gli Appartamenti Segreti di Palazzo Doria Pamphilj a Roma presentano la mostra “Chiara Lecca. Dall’uovo alla dea nelle Stanze Segrete Doria Pamphilj”. L’esposizione, a cura di Francesca Romana De Paolis, apre all’arte contemporanea le porte degli Appartamenti Segreti Doria Pamphilj: un ciclo di stanze ibride, a cavallo tra casa e museo, visitabili a partire dal 2021, decorate e arredate secondo gusti diversi fino alla configurazione attuale, che rispecchia l’assetto voluto dal ramo genovese Doria Landi, trasferitisi a Roma nel 1763.

In occasione della mostra sono tratti dai depositi del Palazzo anche due dipinti raramente esposti al pubblico: il Venditore di meloni di Leonello Spada, un dipinto tardo cinquecentesco ritenuto per anni opera di Caravaggio, e Figura maschile e cane con natura morta di fiori e frutta, olio su tela della metà del Seicento, realizzato a quattro mani dall’artista genovese Pasquale Chiesa e dall’artista fiammingo Alexander Coosemans.

Le undici opere di Chiara Lecca (Modigliana, 1977) – sculture, installazioni, lavori singoli e gruppi compositi – dialogano con gli arredi, i dipinti e le statue antiche, in un percorso legato ai quattro elementi (Fuoco, Aria, Terra e Acqua), tema esoterico caro alla famiglia Pamphilj, sondando questioni legate alla ciclicità delle stagioni e all’alternarsi del giorno e della notte.

Il titolo della mostra, Dall’uovo alla dea nelle Stanze Segrete Doria Pamphilj – oltre a delineare visivamente l’iter espositivo, che inizia dalle sculture ovoidali dell’artista e giunge ad omaggiare Diana, dea protettrice delle selve e degli animali – rievoca la nascita e lo spirito delle Wunderkammer, le originali camere in voga tra il Cinquecento e il Settecento, collezioni da reliquie, oggetti insoliti e rarità, come reperti, pietre, coralli, conchiglie, fossili. Non a caso in alcune delle vetrine degli Appartamenti Segreti Doria Pamphilj si celano delle vere e proprie mirabilia, come corni di rinoceronte e altre rarità, oggetti raccolti dal gesuita Camillo Pamphilj, nipote di Papa Innocenzo X, negli stessi anni (metà del Seicento) in cui sorse la wunderkammer del padre gesuita Athanasius Kircher al vicino Collegio Romano.

Nelle parole della curatrice: «Ciascuna delle sue creazioni è un oggetto evocativo bifronte, più che mai sperimentale e più che mai erede delle mirabilia seicentesche».

Chiara Lecca incentra la sua ricerca sul rapporto tra uomo e natura, nell’idea di riconsegnare all’arte ciò che la natura produce. Le sue opere e installazioni confondono e insieme affascinano: resine che sembrano ambre e cristalli, sculture simil-marmoree, composizioni simil-floreali, ampolle vitree intarsiate di pelli e squame disvelano le dinamiche di genesi, metamorfosi, deperimento e cristallizzazione sotto forma di una collezione di fossili e lasciti anomali. Uova, pelli ed elementi animali, assemblati a sculture in resina, porcellana, maiolica, vetro, legno e altri materiali, sono protagonisti delle sue creazioni.

La mostra prosegue anche all’Ospitale di Santa Francesca Romana in Trastevere, dove sarà possibile ammirare alcuni lavori di Chiara Lecca nella cappella ottocentesca di San Vincenzo, sita al piano nobile. Il complesso visitabile per l’occasione, di cui fanno parte il seicentesco Giardino delle Delizie di Donna Olimpia con la fontana di Gianlorenzo Bernini e l’Ospitale neoclassico di Busiri Vici, conserva opere come il crocifisso musivo di Francesco Borromini, quello ligneo di Domenico Guidi, i bozzetti della Via Crucis di Guido Strazza.

Accompagna la mostra un catalogo edito dal Trust Floridi Doria Pamphilj.

Il catalogo verrà presentato negli Appartamenti Segreti sabato 12 aprile 2025.

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