Crociani, Graziani e i Gazzé, che musica

Cosa succede quando talento e originalità si incontrano? A volte nulla, più spesso ne nascono frutti preziosi: quel che è successo quando la strada di Vanni Crociani e degli Equ si è incrociata con quella di Max Gazzé e di suo fratello Francesco, che firma gran parte dei testi del cantautore romano.

Il suo recentissimo “La matematica dei rami” (è uscito il 9 aprile scorso) contiene infatti il brano “Attraverso”, la cui musica è stata realizzata da Crociani, direttore della associazione musicale “Cesare Roveroni” di Santa Sofia, pianista, compositore e musicista, mentre le parole sono di un altro Equ, Gabriele Graziani, con Francesco Gazzé.

Collaborazione di vecchia data

In realtà, tutto è iniziato parecchio tempo fa. «Francesco venne ad ascoltarci quando stavamo preparando “Liquido”, nel 2009 – ricorda Crociani – e da allora iniziammo a collaborare, tanto che firmò brani dei nostri album successivi, come “Un altro me”, mentre io contribuii alle musiche di “Se soltanto” in “Alchemaja”. Con Max, poi, abbiamo avuto anche esperienze di palco… insomma si sono sviluppati un rapporto e un’amicizia fatti di stima e rispetto».

Com’è lavorare con lui?.

«Ne apprezzo molto l’originalità: anche se ormai ha una platea internazionale, non si accontenta, continua a fare brani di ricerca. Quello che Gazzé scrive è riconoscibile: con un punto di vista e una linea musicale a cui è fedele, al di là delle mode. Quanto poi allo strano lavoro dello scrivere i testi, Francesco è un professionista rigoroso, preciso, sempre alla ricerca delle sfumature giuste: un vero giocoliere della parola!».

Gazzé, come anche voi del resto, è passato per Sanremo: qualche traccia di divismo?

«Per nulla. Per dire: di “Attraverso”, avevo inviato solo un provino, per voce e pianoforte. Quando poi l’ho ascoltata sul disco non ho trovato stravolgimenti, aggiunte o tagli, un segno di rispetto e stima, e anche di umiltà».

Ci racconti questo brano, che parla di assenze e di come ritrovarsi.

«Io e Gabriele l’abbiamo costruito come facciamo da oltre vent’anni: nasce prima il testo, e poi io metto la musica che mi pare giusta. Era stato scritto anni fa, perché finisse in un nostro disco, ma non se ne era fatto nulla. Poi Francesco l’ha ascoltato, gli è piaciuto ed eccoci qua».

Gli Equ sono una formazione storica: siete “nati” a Santa Sofia nel 1996 e poi avete raggiunto un rilievo nazionale partecipando appunto a Sanremo nel 2005 con “L’idea”. E dopo 25 anni?.

«Il 19 aprile siamo andati a Lugano per registrare per la Radio svizzera dieci puntate incentrate su Dante, un viaggio sul poeta… a modo nostro! Del resto tre anni fa avevamo lavorato su richiesta di Ravenna festival al progetto “Durante”, uno spettacolo di teatro-canzone il cui titolo richiama il nome di battesimo di Dante, e ne avevamo poi fatto anche un disco, in ottetto. A Lugano andremo invece in tre, io, Graziani e Giacomo Toschi al sassofono, ma speriamo di poterlo riproporre dal vivo, in tre serate dedicate alle tre Cantiche: un omaggio dalla Romagna Toscana, a un grande toscano!».

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