Covid Riccione, la San Lorenzo: "Non discriminiamo i ragazzi che fanno sport, rischiamo danni gravissimi"
Le nuove regole anti-covid rischiano di escludere molti ragazzi dall'attività sportiva. La normativa italiana prevede che i ragazzi sopra i 12 anni, per allenarsi, partecipare a tornei e campionati, devono essere in possesso del green pass.
“Non entro nel merito vaccino, non sono un medico - commenta il presidente della Polisportiva San Lorenzo, Fabrizio Vagnini - ma sul fatto che i ragazzi sopra i 12 anni non possono entrare in una struttura sportiva se non sono vaccinati o provvisti di green pass da guarigione Covid. Stiamo parlando di calcio e quindi di uno sport all'aria aperta, che tra l'altro i ragazzi praticano con gli stessi compagni con i quali 2 ore prima erano a scuola in classe insieme. In quanto minorenni, i giovani calciatori non possono varcare i cancelli del campo da calcio per scelte che non dipendono da loro, ma dai genitori”.
Esiste un’alternativa, ovvero l’allenamento individuale a parte. “I ragazzi si sentono esclusi - prosegue Vagnini -, mi pare una situazione assurda, in quanto stiamo parlando di sport all'aperto, magari basterebbe sono non usare lo spogliatoio e impiegare le mascherine. Siamo consapevoli che c’è una pandemia in corso, ma si parla tanto sensibilità verso i giovani, poi si emanano queste regole assurde quando invece basterebbe solo più buon senso. Purtroppo - conclude Vagnini - le conseguenze di queste regole inique, i nostri ragazzi le pagheranno negli anni”. Il rischio che viene evidenziato è che i piccoli calciatori costretti ad allenarsi da soli, lontano dal gruppo di amici, possano abbandonare l'attività sportiva. Mentre le società sportive stanno incontrando sempre più difficoltà nello svolgimento della loro attività e nella partecipazione ai tornei e campionati, tanto che sempre più spesso sono costrette al ritiro.