Fu il primo ospite accolto a Casa Betania di don Benzi, è morto Marino Catena

Coriano
  • 16 luglio 2024

E’ morto Marino Catena, il primo ospite accolto da don Oreste Benzi a Casa Betania, la prima casa famiglia dell’associazione Papa Giovanni XXIII fondata il 3 luglio 1973 a Coriano per persone uscite dal carcere o con problematiche psichiatriche. Negli anni le occasioni di incontro con la realtà di Casa Betania sono state diverse in Municipio.

“Era appena lo scorso luglio quando proprio in occasione del 50esimo anniversario della nascita di Casa Betania incontrai Marino alla festa celebrata con tanti volontari, sacerdoti, diaconi e responsabili della struttura – dichiara il sindaco Gianluca Ugolini -. Lo conoscevo da oltre trent’anni, molteplici sono state le occasioni in cui ci siamo incontrati sia a Casa Betania sia perché vicini di casa. In questi anni ho visto Marino crescere e maturare nel suo percorso di vita grazie al supporto degli educatori che lo hanno seguito ed affiancato”.

Marino, 81 anni, con una disabilità psichica, era stato accolto a Coriano nel 1973 quando fu aperta la prima casa famiglia per volontà di don Benzi. Il funerale sarà celebrato domani, giovedì 17 luglio alle ore 16.30, presso la parrocchia di Santa Maria Assunta a Coriano.

«Marino è stato il povero a cui è stato detto quel sì sacro grazie al quale è nata l’esperienza della casa famiglia in Italia e che si è poi diffusa in tanti paesi del mondo. – dichiara Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII – Le persone che lo seguivano giorno e notte sono state contagiate dalla sua debolezza. Grazie a lui tante persone si sono convertite».

Don Benzi raccontava spesso di quando lo incontrò, l’episodio è raccontato anche nel recente libro “Casa famiglia” di Alessio Zamboni. Una sera di dicembre, dopo aver celebrato la Messa, un parrocchiano andò da don Oreste, «venga a vedere come muore un povero cristiano». Don Benzi si recò a Misano in una casa abbandonata, sul tavolo della cucina un piatto ammuffito. Marino era lì, solo e al freddo, incapace di prendersi cura di sé. Don Oreste si attivò subito, lo prese e lo ospitò provvisoriamente in un albergo fintanto che, pochi mesi dopo, fu aperta la prima casa famiglia dove è stato accolto per 51 anni.

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