Cesenatico, mercato ittico: nel 2024 sale il fatturato ma cala il prodotto conferito

Cresce all’incirca di un milione di euro il fatturato del Mercato ittico nel 2024. A far la differenza, l’aumento del prezzo del pesce commercializzato all’ingrosso. Tanto più considerato che in fatto di quantitativi c’è stata flessione di prodotto conferito per la vendita.
L’andamento degli ultimi anni
Nel corso del 2024 sono stati commercializzati al mercato all’ingrosso 8.887,60 quintali di prodotto ittico con un introito di 7.228.707 euro. Con un prezzo medio generale di 8,13 al chilogrammo. La soglia dei 7 milioni di euro non si raggiungeva dal 2008. Il 2023 era stato caratterizzato da una produzione di 9.405,70 quintali a fronte di un ammontare di 6.270.932 euro, la media del prezzo si era fermata a 6,67 al chilo. Andando indietro al 2022, la produzione era stata di 8.297 quintali a fronte di un volume d’affari di 5.498.457 (prezzo medio 6,63 euro al chilo). La differenza di risultato - prezzi unitari a parte -, sta nel fatto che a fronte di una diminuita la produzione delle specie per così dire di basso valore commerciale quali triglie, cefali moli è aumentata la produzione di specie con maggiore valore sul mercato: mazzancolle, seppie, calamari, sogliole ed anche sgombri. Durante tutto il 2024, ancora maggiori e costanti siano stati i conferimenti di pesce da parte di altre marinerie - oltre a quelle di Cesenatico e Bellaria-, di pescherecci dei compartimenti di Chioggia, Ancona, Pescara e Goro. Da considerare poi l’aumento di produzione di seppie e lumachine pescate sotto costa in tarda primavera e in inverno dai barchini facendo uso di strumenti fissi. Le condizioni meteo-marine sono state connotate da poche mareggiate, -quanto meno non di lungo periodo- è hanno permesso di mantenere una produzione costante.
Il punto del presidente
Fa il punto dell’annata Mauro Graziano, presidente della CoFac: «Il 2024 è stato per il nostro mercato particolarmente positivo. Abbiamo superato la soglia dei 7 milioni di euro di fatturato. Diversi i fattori che hanno permesso di raggiungere questo risultato, le condizioni climatiche, l’aumento della produzione, grazie all’apporto di unità di pesca di altre marinerie, e poi la qualità del prodotto commercializzato che ha permesso di mantenere la domanda e i prezzi buoni». Rivendica un merito. «In questi nove anni di gestione come Cooperativa CoFaC, ci siamo impegnati ad assicurare la continuità di conduzione dello storico e importante mercato ittico di Cesenatico (oramai rimasto una dei pochi ancora attivi lungo la costa dell’Emilia Romagna, ndr). Ci siamo dedicati sia allo sviluppo commerciale riuscendo a fidelizzare diverse imbarcazioni appartenenti alle marinerie di Chioggia, Ancona, Pescara e Goro, sia al ricambio generazionale del personale addetto alle vendite». Facendo l’analisi di mercato evidenzia Graziano: «Negli ultimi due anni siamo riusciti a superare prima la soglia dei 6 milioni di fatturato, come non succedeva dal 2019, e poi la soglia dei 7 milioni come non accadeva dal 2008. Ciò ritengo sia stato possibile anche grazie alla qualità del servizio offerto che ha reso il nostro mercato attrattivo anche per le imbarcazioni di altre marinerie. Di fondamentale c’è stato il contributo della marineria di Cesenatico, e dell’amministrazione comunale di Cesenatico che in questi anni si è sempre adoperata, un passo alla volta, nella riqualificazione di struttura e funzionalità del mercato, migliorando notevolmente l’efficienza del servizio».