Cesenatico, la Casa del Pescatore si fa scuola per sostenere chi prepara l’esame da conduttore di barche

Come si forma alla navigazione la gente di mare: “paroni”, capibarca, marinai. La Cooperativa “Casa del pescatore” mette a disposizione sede e strutture, mentre il comandante di lungo corso Nevio Torresi mette gratuitamente tempo, studi e conoscenze, per insegnare e preparare gli allievi ai corsi per le abilitazioni alla pesca e conseguire le patenti per portare in mare barche e pescherecci. È uno dei tanti aspetti di essere e sentirsi cooperatori.

A scuola di navigazione

Anche in tempi di navigazione satellitare, di Gps e Plotter, di strumenti elettronici di rilevamento, serve conoscere le carte nautiche, fare il punto nave, tracciare una rotta, apprendere la declinazione magnetica, e ancora riconoscere fanali e segnalazioni, avere un’infarinatura di diritto della navigazione e poi saper leggere un barometro e prevenire l’arrivo delle burrasche. Sui tavoli ci sono “le riposte”: le doppie squadre, i compassi, le matite e gomme appoggiate alla carta nautica per fare carteggio. Alla “lavagna” c’è la rappresentazione di Mercatore, con le coordinate, disegnati angoli, meridiani e parallele. In aula ci sono una dozzina di giovani studenti intenti a calcolare rotte, derivazioni della bussola, tempi di percorrenza conoscendo spazio e velocità, lo scarroccio provocato dagli elementi sulla morata. Sopra le loro teste campeggiano le immagini di chi è già al timone di un peschereccio.

Da casa a scuola del pescatore

La sala riunioni della Cooperativa Casa del Pescatore per 2 sere a settimana si trasforma in aula magna per far scuola. In cattedra Nevio Torresi, pescatore di lungo corso, formatosi all’Istituto tecnico navale di Ancona, da dove escono gli ufficiali di coperta della marina mercantile. Torresi ha formato più generazioni di capobarca e paroni. Spiega Mario Drudi, direttore della Casa del Pescatore: «In questo momento non ci sono corsi finanziati per l’acquisizione delle patenti dei marittimi, c’era quindi nella marineria l’esigenza di preparare agli esami per ottenere i rilasci dei titoli abilitativi per la conduzione delle barche». Le sessioni d’esame si svolgeranno in Capitaneria a Rimini in tarda primavera. Per gli allievi un sforzo di concentrazione non da poco, contando che la lezione dura all’incirca 3 ore, e i più sono “studenti” reduci da una settimana di lavoro in mare. Obiettivo del corso è far acquisire il titolo di capo barca che consenta di condurre una barca anche oltre le 12 miglia dalla costa.

A supporto dei giovani

«La presenza dei giovani che partecipano – motiva Drudi – è un ottimo segnale e va incoraggiato». Nevio Torresi, intanto, si dà un gran daffare a insegnare la cartografia, a fare di calcolo, a spiegare la meteorologia e gli elementi di astronomia, a far imparare le norme di diritto di navigazione che servono conoscere. «Ma più di tutto – assicura Nevio Torresi – ciò che mi e ci gratifica di questi momenti è lo stare insieme, di parlare e confrontarsi tra noi e con questi giovani pescatori e capi barca di quelli che sono i sentimenti, le attese, le difficoltà che si incontro in questo loro lavoro». «In un settore e in un’attività lavorativa – aggiunge Torresi – dove il rischio di impresa è alto, dove sono sempre meno le barche che continuano ad andare in mare a pesca, questi corsi servono certo a conoscere, ma sono anche un modo per stare insieme, ascoltare, confrontarci, parlare dei nostri problemi. Cercare di affrontarli. Questo significa innanzitutto essere cooperatori».

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