Cesenatico, roba alluvionata da buttare: ecco il piano per i ritiri

Nel lento ritorno alla normalità dopo l’alluvione dell’ultimo week end, Hera ha in azione tre camion con quattro operatori a terra per raccogliere mobili, elettrodomestici, attrezzi resi inservibili dall’acqua entrata nelle casa, che sono stati accatasti fuori dalle proprietà La situazione si presenta a macchia di leopardo: dopo i primi due giorni di raccolta emergenziale, ora c’è bisogno di segnalazioni per organizzare nel migliore dei modi il servizio, contattando il Servizio Clienti Hera al numero verde 800-999500 e dichiarando che si ha materiale alluvionato da ritirare. Il richiedente sarà poi richiamato per prendere accordi su quando passare. Se la strada è agibile, si può procedere a esporre i rifiuti dell’alluvione davanti alle abitazioni, ma senza ostruire la carreggiata e tenendoli lontani almeno 30 centimetri dalle recinzioni, per non danneggiarle al momento del carico. Se possibile - si raccomandano da Hera - sarebbe bene separare gli apparecchi elettrici dagli altri materiali, nonché svuotare i frigoriferi del contenuto.

Una delle zone che ha dato più da fare per le operazioni di prosciugamento è via Canale Bonificazione, dove hanno lavorato due idrovore. Intanto, sono in corso verifiche per capire se ci sono stati danni alla rete fognante e alle relative centraline di sollevamento, che sono state sottoposte a una smisurata quantità di pioggia.

Guai per cimitero ed edifici pubblici

Una situazione critica si è creata nel cimitero urbano in via Mazzini, a causa della liquefazione della sabbia sopra le sepolture in terra.

Infiltrazioni d’acqua sono state ravvisate in edifici pubblici, tra cui il teatro e più ancora all’Anagrafe comunale, ubicata in via Aurelio Saffi, una delle strade del centro più a lungo finite sott’acqua, con allagamenti all’interno di a negozi e ristoranti del cento.

Il Coc (Centro operativo comunale) si è attivato fin dalle prime fasi della calamità, raccogliendo 250 segnalazioni di allagamenti a scantinati e interrati. Sabato scorso sono state attivate 6 squadre sul territorio, domenica si è saliti a 9 e ancora lunedì erano al lavoro 7 team per gestire le maggiori criticità. In aiuto alla macchina comunale, sono giunti gli alpini del Veneto, volontari dalla Valcamonica, da Cesena, Forlimpopoli, Ferrara, Meldola, Bertinoro e altri luoghi della regione.

Il mare in burrasca è stato tenuto a freno, prima chiudendo in anticipo le Porte Vinciane e poi aprendole a singhiozzo, anche prima del previsto, per consentire di smaltire in mare la gran massa d’acqua alluvionale, sia attraverso il porto canale che attraverso il canale scolmatore Tagliata a Zadina.

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