Cesenatico, per la battana “Vienna” un’estate di restauro

“Vienna”, la battana va in archivio per un po’. Rimarrà in disparte, in scalo per l’intera estate. Non per un periodo di “riposo” fuori d’acqua, come meriterebbe, ma per essere riparata. Per lavori da farsi alla barca, il cui posto abituale è tra quelle statiche, cioè alla fonda nella parte superiore del porto canale, con gli altri legni d’epoca che fanno parte della sezione galleggiante del Museo della Marineria di Cesenatico.

La battana

La battana è una barca tradizionale dell’Adriatico settentrionale, a fondo piatto, diffusa tanto lungo le coste occidentali che quelle orientali, istriano-dalmate. A Rovigno c’è un museo “La casa della Batana” interamente dedicato a lei. A testimonianza di quanto le tecniche di costruzione delle barche, come d’altronde le idee, abbiano da tempi remoti viaggiato con le popolazioni per mare e rive.

La “Vienna”

La battana di Cesenatico tirata “a secco”, fuori dall’acqua dovrà sottoporsi a delle cure: di rattoppi e sostituzione di parti, di restauro del fasciane e consolidamento di alcune sue parti, attrezzatura comprese, se vorrà ritornare ancora per un bel po’ a far mostra di sé, a specchiarsi, entro le banchine del tratto più antico, quello Trecentesco, del porto canale. Agghindata con le sue vele “al terzo” issate. Vele “al terzo” candidate a diventare patrimonio Unesco. La battana costruita nel 1963 nella vicina Bellaria, ebbe come nome “Vienna” ed è entrata nel novero delle dieci barche d’epoca, da lavori e da viaggio del Museo etnografico della marinerie fin da quando venne acquistata, nel 1982 dall’allora Azienda di Soggiorno; poi rimessa a nuovo col contributo della Camera di Commercio di Forlì. È lunga 9,46 metri e larga 2,80, per 4,70 tonnellate di stazza.

In cantiere

In questi mesi in cantiere, Fabio e Lino Menghi, Antonio Montanari incaricati da “Cesenatico Servizia srl” di custodire le barche del Museo, con la supervisione del direttore Davide Gnola, avranno un bel daffare a riparare la vecchia barca tolta da mare. C’è verificare il fasciame, la coperta, sostituirne le assi consunte. C’è da risistemare e forse cambiare per intero il legno del timone calumato che funge anche da deriva, e poi da rinnovare, perni, bitte, passacavi, cerniere, gallocce, ferramenta.

Le barche “sorelle”

Il Museo della Marineria di Cesenatico ne possiede una “gemella”: la “Quinto II”, (restaurato da Quinto Pagliarani nella carrozzeria di famiglia). Ogni estate su di essa viene imbarcata la rete della sciabica, per riproporre la pesca dimostrativa de “La tratta” praticata sotto riva. Senza dimenticare poi un’altra battana ancora in organico al Museo di Cesenatico: la bella e “orgogliosa” Vanessa. Con i suoi 6,5 metri di lunghezza, scende in acqua solo d’estate, oppure quando c’è da sfilare, è divenuta una specie di “super star” dopo essere stata scritturata in un paio di film.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui