Cesenatico, molo di Levante rovinato da frantumare fino a fine mese per rifarlo: intervento da 1,5 milioni di euro

Demolizione controllata delle banchine ammalorate, fessurate e sbrecciate del molo di Levante per far posto alle nuove strutture. Tra il rincorrersi di una mareggiata e l’altra, sono entratI nel vivo i lavori di consolidamento della banchine. Sono previsti il rifacimento delle celle frangiflutto lesionate e crollate e la costruzione di un muretto sopraelevato anti-esondazione per contenere il mare. L’investimento ammonta a 1 milione e mezzo di euro, per il 98% finanziato della Regione, in quanto il porto di Cesenatico ha valenza regionale.

Lungo buona parte della banchina interna del molo, delimitata dal cantiere, sono state infisse le palancole in acciaio, nuova “palificazione” che serve a consolidare e irrobustire la struttura portante del manufatto. L’appalto è stato affidato all’impresa “Pasquale Zemiro” di Malcontenta di Mira, in provincia di Venezia, specializzata in opere e infrastrutture marittime e portuali. Il lavoro di consolidamento lungo la banchina portuale di Levante si concentra dalla zona del Comando delle Guardia costiera fino all’imboccatura del molo guardiano: in pratica, la parte a mare non protetta della porte vinciane, quella esposta e soggetta ai guasti prodotti dalle burrasche marine, dalla pressione del moto ondoso e sommersione.

La demolizione

In questa fase, alla ditta cesenate “Luszczynski snc” è stato affidato compito della demolizione controllata del materiale lapideo che occorre sostituire. I lavori sono iniziati in settimana e dureranno fino fine febbraio, condizione meteo marine permettendo. Gino e Kevin, titolari delle impresa di costruzioni di San Carlo di Cesena, che è specializzata in servizi come il taglio del cemento armato, il consolidamento fondazioni, impermeabilizzazioni, spiegano le lavorazioni in corso: «L’intervento da eseguire al momento si concentra sul lato levante del molo di Cesenatico. Le celle frangiflutti stanno cedendo, alcune sono già crollate con la presenza di cemento e ferro ormai corrosi da salsedine e acqua salata. Noi della ditta “Luszczynski”, in qualità di demolitori, abbiamo l’incarico di demolire tutto il tratto dal faro fino a poco prima del ristorante “Gambero Rosso”, prossimo all’imboccatura. Questa demolizione avviene in modo controllato: l’intero tratto viene diviso in diversi segmenti grazie alle nostre macchine tagliamuri. Ogni porzione di cemento armato, dalla soletta al muro dei setti traversi, una volta separato, viene movimentato tramite escavatore e poi smaltito. Successivamente verrà ricostruito il molo».

La ricostruzione

Nel complesso, l’area del cantiere si allunga per circa 400 metri, a partire dalle Porte vinciane. Si prevede di realizzare un muretto in cemento armato, alto 1 metro, installando micropali che servono a consolidare la banchina per tutta la sua lunghezza, con una speciale paratia in acciaio inox in aggiunta. Ci sono da ricostruite le celle frangiflutti , alcune sprofondate in acqua, chiave di consolidamento strutturale per smontare la spinta del mare. Saranno realizzate con nuovi telai in cemento armato, collegati alle fondazioni profonde del molo. La parete verticale della banchina, inoltre, nella parte esposta all’acqua del mare verrà rinforzata, avendo cura di ripulire i ferri d’armatura.

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