Cesenatico, mare pieno di alberi come una foresta: pericolo per pescherecci e vivai di cozze

Cesenatico

Il mare si è trasformato all’improvviso in una foresta di alberi insidiosi e tronchi che affiorano tra le onde. Raramente si sono visti così tanti tronchi e ramaglie lungo le spiagge. Nell’ultimo fine settimana d’estate sono quasi diventati un’attrattiva per turisti, visto l’inconsueto paesaggio costiero che hanno creato, e anche giochi bambini. Ma sono anche un pericolo per la navigazione.

Trasportati della corrente, a volte questi relitti, portati dall’onda di piena di fiumi e torrenti gonfiati da tre giorni ininterrotti di piogge che hanno fatto disastri, si sono incagliati sulle scogliere frangiflutto, a poche centinaia di metri da riva. Servirà tempo per rimuovere tutti i detriti e la legna approdati sulle spiagge. Bisognerà segare i tronchi per poi trasportarli via a pezzi.

Pericolo per i pescherecci

Ma il vero problema è il rischio di collisione con i pescherecci, che dopo il lungo e forzato stop in porto, a causa delle Porte vinciane chiuse per la mareggiata, la scorsa notte sono tornati in mare. Fabio Lacchini, della Cooperativa Armatori, sabato pomeriggio scrutava l’orizzonte, già preoccupato per il pericolo costituito dai grossi tronchi nascosti sotto la superficie dell’acqua. La sua barca, la “Madonna della grazie”, stava per rimettersi a caccia di pesce azzurro, con la consapevolezza che «ci sono interi alberi ancora in giro per il mare e costituiscono un pericolo per qualsiasi della nostre imbarcazione se ci finissero sopra. Ma il peggio sono i tronchi più grossi e pesanti, imbevuti d’acqua, che vanno alla deriva sotto la superficie dell’acqua. Non sempre è facile schivarli quando si sta navigando. Per i nostri pescherecci sono una vera minaccia».

Minaccia per i vivai di cozze

Fabrizio Foschi maricoltore, produttore di mitili del Consorzio Copralmo, richiama l’attenzione sui guai che i grossi rami di alberi alla deriva possono arrecare anche ai vivai di cozze, presenti a 4 miglia dalla costa, dopo i tanti problemi avuti questa estate per l’inusitata alta temperatura dell’acqua del mare. «Ieri mattina siamo usciti in mare per vedere in che condizione erano in nostri impianti - afferma - Subito fuori dal porto abbiamo scorto una mezza dozzina di grandi tronchi d’albero semi affioranti dall’acqua. Altri erano rimasti incastrati già tra le scogliere e sopra. Durante la navigazione, raggiunta la zona dei nostri vivai, facendo bene attenzione alle manovre, abbiamo dovuto togliere di mezzo alcuni grossi ceppi e rami d’alberi che si erano impigliati alle boe in superficie, intricati alle travi dove appoggiano le reste. Il rischio era che rimanendo lì rompessero le cime e con l’andirivieni della corrente provocassero danni alle file dei vivai. Immagino che nei prossimi giorni ci sarà altro da controllare e da fare».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui