Cesenatico. Liberate in mare le anguille e 3 milioni di larve del progetto europeo anti-estinzione

Liberate ieri in mare, a un miglio fuori Cesenatico 20 riproduttori adulti di anguille europee e con esse qualcosa come 3 milioni leptocefali, larve poco più grandi di un paio di millimetri, del tutto trasparenti, invisibili a occhio nudo. Sono il risultato della schiusa di uova fecondate in laboratorio, negli stabulari del corso di laurea di Acquacoltura di Cesenatico, nell’ambito del progetto europeo Lifeel.Eu. Chissà se qualcuna, di queste minuscole larve di anguilla, sarà in grado di sopravvivere, riuscendo ad alimentarsi per raggiungere la metamorfosi in ceche in grado di risalile valli, fiumi a completare il processo di maturazione che le porterà poi di nuovo in mare, a intraprendere quel lungo viaggio di 7-8mila chilometri per raggiungere le profondità dei Mare dei Sargassi in Atlantico a riprodursi. Viaggio che intraprenderanno di certo i venti esemplari di anguilla adulta, il prossimo inverno.

Spiega il professor Antonio Casalini: «Questi milioni di leptocefali che abbiano liberato in mare, il collaborazione con la guardia costiera sono il risultato del progetto di tutela, riproduzione e svezzamento delle anguille, nell’ambito del progetto dedicato Lifeel. È dal 2011 che andiamo avanti con questo progetto: siamo riusciti a riprodurre le anguille, schiudere le uova, fare sopravvivere in cattività le larve nei primi 40 giorni di vita. L’obiettivo che ci manca è ora passare dalla fase del leptocefali a quello di ceche». La ricerca è quella portata avanti del professor Olivier Mordenti e dalla sua equipe, nella consapevolezza che l’anguilla è una specie a rischio estinzione. Mentre un tempo era diffusissima in mari valli, canali, laghi, fiumi, oggi si assiste a un pauroso declino della specie, principalmente per la pesca e l’irreggimentazione dei corsi d’acqua, in passato delle opere di bonifica. La pesca delle anguille in Italia nelle acque lagunari negli ultimi quarant’anni è scesa del novanta per cento passando: da 2000 a meno di 150 tonnellate.

Motiva il comandante del Circondario marittimo di Cesenatico, tenente di vascello Francesco Marzolla: «L’operazione odierna si inserisce nell’ambito della collaborazione che il Corpo delle Capitanerie di porto pone in essere con enti e istituzioni scientifiche per la tutela del mare. Questa specifica attività nasce dalla collaborazione tra la guardia costiera di Cesenatico ed il Corso di laurea in Acquacoltura e Igiene delle Produzioni Ittiche dell’Università di Bologna. È finalizzata alla conservazione dell’Anguilla Europea».

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