Cesenatico, il Piano urbanistico ora realtà: ecco cosa si può fare

Cesenatico

Daieri sera Cesenatico ha il suo Pug, il Piano urbanistico generale che ha mandato in pensione il Prg, vecchio ormai un quarto di secolo. È stato approvato in Consiglio comunale con 11 voti favorevoli e 3 contrari. Entra in vigore dalla data di pubblicazione sul Burer della Regione e sul sito istituzionale dell’ente locale. Questo è il primo piano urbanistico non espansivo della storia di Cesenatico. L’obiettivo primario è incentivare la rigenerazione dell’esistente». Così, tra i pilastri del Pug ci sono il saldo zero di consumo di nuovo suolo al 2050 e la possibilità i realizzare nuovi interventi in non più del 3% del territorio già urbanizzato alla data del 1° gennaio 2018. Sono stati semplificati tutti i parametri edilizi: privati e imprese non dovranno più fare i conti con complicati indici edificatori, ma con le altezze massime dei tessuti in cui è stato suddiviso il territorio comunale, con le distanze tra pareti finestrate e le distanze tra i confini. È stato inoltre introdotto il Rei, l’indice di riduzione dell’impatto edilizio, già adottato a Bolzano, che mira alla qualità ambientale e alla sostenibilità sia dei nuovi interventi sia delle ristrutturazioni. Per esempio, garantendo una maggiore permeabilità dei terreni e più attenzione al verde. Per le abitazioni presenti in zona agricola è consentito il 20% di ampliamento della superficie esistente, con possibilità di frazionamento fino a un massimo di due unità abitative. Anche le case che avevano perso la loro originaria funzione residenziale potranno essere recuperate con finalità abitative. Ci sono incentivi per la conversione di case rurali in unità ricettive per il B&B e strutture con finalità turistica. Per la “Città delle Colonie di Ponente” sono state previste norme che permettano interventi privati coniugati alla difesa delle strutture dal mare, unita a una razionalizzazione degli spazi di sosta. Il tutto con l’obiettivo di fare di quella zona «un polmone turistico, con tanto verde, spazi ampi all’aria aperta a una diversificazione dell’offerta». Contro la tensione abitativa, si è previsto che i nuovi insediamenti, sia residenziali che produttivi, concorrano alla realizzazione di case popolari e gli interventi rigenerativi portino alloggi sociali.

Per quanto riguarda le strutture alberghiere, è consentito l'ampliamento in altezza e anche a terra, qualora vi siano gli spazi. C'è la possibilità di innalzarsi di un piano (per funzioni dipernottamento o servizi) oppure per le strutture che dispongono di spazi a terra è possibile ampliare servizi e strutture per l’ospitalità ma in una misura che dovrà essere equivalente alla superficie di un piano medio a pernottamento della struttura. Per gli interventi più importanti di demolizione e ricostruzione o di accorpamento di due strutturesi prevede la possibilità per le strutture ricettive di innalzarsi fino a 26 metri (altezza massima del tessuto turistico), con i soli limiti legati al rispetto delle distanze dai confini e da pareti finestrate come previsto dalla norma nazionale. Per questa tipologia di interventi, allo scopo di incentivare al massimo il recupero e l’innovazione degli hotel, l’amministrazione comunale ha previsto la semplificazione dei parametri edilizi per agevolare la rigenerazione diffusa e con apposito atto si prevederanno importanti decontribuzioni sul contributo di costruzione e sugli oneri di urbanizzazione previsti per legge. Infine, sono previste nuove norme di uscita dal vincolo alberghiero per quelle strutture chiuse al 1° gennaio 2018 fino a 20 camere e per le strutture chiuse fino alle 40 camere che potranno convertirsi in condhotel. Passando a spiagge e bagni al mare, Cesenatico sconta un eccesso di superficie coperta sull'arenile e questo impedisce la pianificazione di nuove costruzioni in ampliamento. Gli stabilimenti balneari potranno razionalizzare e riorganizzare le superfici coperte esistenti, senza più divisioni tra superfici utili e accessorie e sono stati favoriti gli accorpamenti. C'è infine la possibilità,in caso didemolizioni anche parziali, di realizzare piscine, lagune o spazi aree benessere con idromassaggio.

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