Cesenatico, “Il Pesce fa festa”: mai così tanta gente e incassi preziosi per aiutare i disabili

Quella che si è conclusa domenica, dopo quattro giorni all’insegna dei sapori di mare, va in archivio come un’edizione superlativa de “Il Pesce fa festa”: così tanta gente non si era mai vista e tutto è filato via liscio. Le belle giornate di sole hanno aiutato, ma a fare la differenza è stato il crescente gradimento per il pesce nostrano dell’Adriatico, preparato, cucinato e degustato a tavola negli stand. Senza dimenticare il valore aggiunto delle tante iniziative collaterali: film d’animazione e giochi per bambini, visite ai luoghi della pesca e alla cultura marinara, mercatini tipici e persino un’esposizione di funghi di stagione.

L’entusiasmo del sindaco

Gli organizzatori di Confcommercio e Confesercenti e le associazioni di ristoratori e di cuochi pescatori che hanno preso parte alla kermesse, con una decina di padiglioni allestiti, sono tutti entusiasti dell’affluenza massiccia di buongustai. Idem il sindaco Matteo Gozzoli: «“Il Pesce fa festa” è stato un successo da ogni punto di vista. Quando Cesenatico viene baciata in questo modo dal bel tempo riesce sempre a dare il meglio di sé. Il centro storico e il porto canale erano pieni di persone, forse come mai prima in questa occasione. E mi ha colpito il fatto che tra gli stand ho visto anche tante persone giunte da fuori regione e persino turisti stranieri. È stata un po’ la chiusura della nostra stagione e meglio di così non poteva andare: abbiamo coniugato tradizione, ottima cucina, accoglienza e turismo di alto livello. Adesso siamo pronti a concentrarci sul Natale e tutti gli eventi correlati, per i quali c’è grande attesa».

Le associazioni degli esercenti

Roberto Fantini, di Confcommercio, parla di «successo superiore a quello del 2023, nonostante allora la festa sia durata cinque giorni e mezzo, questa volta quattro. Tutti hanno riconosciuto qualità e alto livello organizzativo della manifestazione. Non è semplice accogliere migliaia di persone, in una Cesenatico affollatissima. Alcune sono state alloggiate per più giorni in hotel, campeggi e camper e pranzi e cena negli stand si sono tenuti senza una lamentela, senza un problema. Alcuni ospiti, anche stranieri, mi hanno detto che prima d’ora non erano mai stati a Cesenatico e ne sono rimasti entusiasti. Al nostro stand ci hanno fatto visita quasi 5mila persone e abbiamo cucinato e servito 7mila piatti».

Barbara Pesaresi, di Confesercenti, parla di edizione «memorabile», con 8mila piatti sfornati nello stand dell’associazione. «Abbiamo messo in piedi un’eccellente organizzazione, e avuto anche idee per farla crescere. Il servizio navetta dai parcheggi al centro ha dato ottimi risultati, anche grazie alle informazioni sui social. Abbiamo dato l’occasione a un’ottantina di hotel e residence, più bed and breakfast e campeggi, di riempire le strutture in un clima davvero di festa per grandi e bambini, oltre che per amanti della cucina marinara. E questa festa è anche un’ottima occasione di marketing turistico».

Uno stand col cuore grande

Tra i dieci grandi stand protagonisti del “Pesce fa festa”, i volontari dell’associazione “Amici della Ccils” sono un cameo di nobiltà d’animo. Anche grazie a loro, la cooperativa di Cesenatico-Bellaria, per l’inserimento socio occupazionale delle persone anche con gravi disabilità, riesce a mantenere i suoi laboratori produttivi, chiedendo in pareggio i bilanci. Due volte all’anno, circa 70 volontari si alternano nello stand allestito nel cortile del Museo della marineria per le sagre “Il Pesce fa festa” e “Azzurro come il pesce”, preparando e servendo piatti di pesce a volontà. Qui, da giovedì a domenica, sono state divorate 6mila delizie: 2.000 piatti di frittura, 1.500 di risotti, 900 di maccheroncini con canocchie, 900 di crostini con alici marinate, 550 di monfettini in brodo. In tutto, è stata utilizzata una tonnellata e mezzo di pesce per soddisfare i palati di tutti gli avventori. Lando Casali, pietra angolare delle stand, sottolinea che «la decenni il nostro fine è sostenere i laboratori produttivi dove trovano lavoro 30-40 persone. Per riuscirci contiamo su volontari che aiutano senza ricevere alcun rimborso e i piatti che proponiamo sono i più economici della sagra. Il prodotto servito è abbondante e soprattutto di qualità. Saremo stati visitati da quasi 5mila persone e abbiamo superato abbondantemente i 50mila euro di incasso. Tolte le spese e i costi della materia prima, anche quest’anno, prima di Natale, grazie ai nostri meravigliosi volontari, riusciremo a devolvere ancora un’ottima somma di denaro a sostegno dei laboratori della Ccils. Della tanta fatica siamo anche ripagati dalla gente che dopo aver mangiato se ne va soddisfatta e poi ritorna di nuovo e ci copre di complimenti».

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