Cesenatico, fermo pesca 2025: ecco le regole

Con un certo anticipo è stato comunicato il periodo del Fermo pesca 2025. Per modalità e date non si discosta di molto da quello dello scorso anno. A cominciare dal periodo, che nei compartimenti marittimi da Trieste ad Ancona - zone di pesca Gsa 17 e 18 - prenderà il via giovedì 31 luglio per concludersi sabato 13 settembre. Il fermo obbligatorio sarà di 45 giorni consecutivi. Riguarderà le imbarcazioni che effettuano lo strascico a divergenti, rapidi-sflogliare, riti gemelle a divergente. È quanto prevede il decreto del ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare istitutivo del Fermo a 2025.

Da San Benedetto de Tronto a Bari, invece, il Fermo pesca inizierà il 16 agosto e andrà avanti fino al 29 ottobre, per mari Ionio, Tirreno, Ligure dal 1° ottobre al 30 ottobre.

Anche per il 2025 il nuovo decreto cancella il cosiddetto “fermo aggiuntivo”, in genere stabilito in ulteriori 30 giorni nel corso dell’anno, a cui ogni imbarcazione a scelta dell’armatore doveva sottoporsi, in aggiunta al periodo di fermo pesca classico. Confermato il divieto, dal 1° luglio al 31 ottobre, di pesca entro le 6 miglia dalla costa (salvo per alcune particolari e ben individuate licenze e casistiche).

Per giornata di pesca si considera un periodo continuato di 24 ore, all’interno delle quali al massimo su può fare uno sforzo di pesca dalla durata totale di 18 ore, per 5 giorni alla settimana. Però le 18 ore si considerano al netto del tempo che ci vuole per arrivare e per rientrare dalle zone di pesca. Di fatto dunque 18 ore possono essere di pesca effettiva.

In Adriatico nei compartimenti da Trieste a Bari la pesca potrà essere effettuata per un massimo di 3 giornate su base settimanale, oppure per 72 ore settimanali anche spalmate in 5 giornate. Mantenuto il plafond di giornate complessive per ogni areale di pesca, suddiviso ulteriormente in base alla lunghezza delle imbarcazioni. Per lo strascico (sul totale delle barche nell’intera area di pesca) le imbarcazioni sotto i 12 metri hanno 2.880 giornate lavorative totali a disposizione, dai 12 ai 24 metri 64.737 giornate, oltre i 24 metri 5.672. Per rapidi-gabbie e sfogliare sotto i 12 metri 194 giornate, dai 12 ai 24 metri 3.635, oltre i 24 metri 3.614.

Qualora si voglia pescare il sabato e la domenica in uno o più compartimenti marittimi è richiesta la sottoscrizione di accordi nazionali fra le organizzazioni cooperative, datoriali, sindacali maggiormente rappresentative.

Argomenta sul tema il segretario della Cooperativa “Casa del Pescatore” di Cesenatico, Mario Drudi. «Il decreto 2025 ricalca in larga parte quello dell’anno precedente, salvo alcune novità che potrebbero creare qualche spazio in più per le imbarcazione nell’esercizio della pesca. Resta la preoccupazione per questo plafond di giornate lavorative per areale di pesca, che in linea teorica potrebbe essere raggiunto prima della fine dell’anno, e che ha dei numeri ridotti rispetto a quello del 2024». E possibile andare a pesca in mare anche nel fine settimana. «È quanto stabilito nel decreto – dice Drudi –. C’è la possibilità generica di consentire le attività di pesca nelle giornate di sabato e domenica, per quanto questo vada concordato. Sarà cioè possibile solo attraverso un procedura complessa. La riteniamo comunque un qualcosa di inopportuno, fatte salve le deroghe diventate canoniche, concesse prima della festività più importanti nel corso dell’anno come ad esempio le vigile di Natale e Capodanno».

Da specificare come non rientrino nel decreto ministeriale odierno, i pescherecci che effettuano la pesca pelagica a coppia, le cosiddette “volanti”, per la cattura del pesce azzurro e pelagico, che sono tenuti a osservare due mesi distinti di fermo pesca: il mese di agosto e ancora quello di ottobre di ogni anno.

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