Parco eolico in mare: confronto a tratti duro e spigoloso quello dei pescatori dell’Emilia Romagna con Agnes, la società titolare del progetto. C’è chi non lo vorrebbe a prescindere e chi, invece, obtorto collo si dice possibilista. Purché le novità annunciate rispetto alla formulazione originale del piano tecnico siano messe nero su bianco. Chiedono che sia quindi confermata per iscritto la possibilità di entrare dentro a pescare. E, soprattutto, che i cavi sottomarini, di trasmissione dell’energia del vento, vengano messi sotto la sabbia. Seppelliti ad almeno 2 metri di profondità, ad evitare che le reti a strascico si straccino. Novità che, nella sostanza, era anche quanto Agnes, con l’amministratore delegato, Alberto Bernabini, venerdì pomeriggio, riunendo il pescatori dell’Emilia-Romagna, nella sala conferenze del Centro ricerche Marine, era venuto a proporre. Aggiungendovi anche la possibilità di riservare solo loro, l’ingresso a pesca tra le pale eoliche, dopo un corso di formazione. Prefiggendosi in tal modo di alleggerire l’alzata di scudi di tutte le marinerie regionali presenti.
Il parco eolico
Il problema restano le 75 pale posizionate a oltre 12 miglia in Adriatico, a comporre due campi eolici: “Romagna 1” e “Romagna 2”, l’uno a nord del porto di Ravenna, l’altro a sud ad estendersi sino a Bellaria-Torre Pedrera. In un tratto di mare di oltre 400 chilometri quadrati. Con in previsione poi un terzo da oltre 51 aerogeneratori, in questo caso facente capo a “EnergiaWind2020”.
I rischi
Quanti praticano la pesca a strascico e “a volante” vedono tutto ciò come “fumo negli occhi”. In un’area marina peraltro ritenuta più ricca di pesce, una barriera di pale piantate nell’acqua finirebbe per costituire un’insidia, è stato più volte sottolineato, e un pericolo costante alla sicurezza della navigazione, specie in caso di burrasca e foschia.
La scelta
Dall’iniziale “no” a prescindere al progetto Agnes, si è fatta però strada tra i pescatori la consapevolezza, che ormai dopo anni di dibattiti e con l’emergenza energetica che morde, tutto propende a favore del parco eolico e che non resta altro, quindi, che limitare i danni, lavorando per assicurarsi che quanto sta promettendo ora Agnes venga mantenuto: togliendo il divieto di pesca per lo strascico e volante nel parco eolico e tra gli elettrodotti sul fondo da interrare.
Critiche alla Regione
Nel prendere la parola pescatori e loro rappresentati, pur convenendo sulla necessità dalla riconversione energetica superando il fossile, non hanno mancato di manifestare forti critiche per l’assenza e “i silenzi” ritenuti colpevoli della Regione a partire dell’assessore regionale alla pesca.
Osservazioni ai Ministeri
Comuni costieri e Lega Coop Romagna, le associazione regionali della pesca e le Cooperative presenteranno le loro osservazione al Ministero dei Trasporti e a quello dell'Ambiente, rispetto alla Valutazione ambientale (Via), attraverso le quali saranno ribadite le richieste rappresentate e sollecitate ad Agnes.