Nel piano delle alienazioni immobiliari pubbliche spiccano la casa colonica di via Sbarra a Villalta e il fabbricato residenziale di viale Leonardo da Vinci in centro storico. La prima è un palazzotto ottocentesco di campagna, che conserva “valore storico testimoniale”, il secondo un edifico un tempo adibito ad alloggi ultra popolari, destinato a famiglie disagiate in gestione ad Acer, che venne costruito nel ventennio fascista come sede dell'Opera Maternità e Infanzia (Onmi). Per ciascuno di questi beni pubblici la valutazione base si attesta sui 300mila euro o poco più.
L’ex Onmi in centro
Per il fabbricato di viale Leonardo da Vinci, angolo via Marconi, posto di fronte al comando della polizia locale, la dismissione dal patrimonio comunale è pressoché certa; in quanto rientra nella partita “di scambio” dell'ex Nuit di viale Carducci.L'immobiliarista cesenate Bruno Bastone con successiva contrattazione con il Comune ha concordato il definitivo passaggio di proprietà dell'intera area ex Nuit di 12.500 metri quadri con affaccio su lungomare e “Giardini al mare”, in cambio e in aggiunta alle cessione da parte dell'ente locale del fabbricato di viale Leonardo da Vinci, in pieno centro urbano, per realizzarvi appartamenti residenziali. L'edificio di due piani, in stato di disfacimento, è attualmente composto da 5 alloggi (1278 metri cubi complessivi). La cessione del diroccato fabbricato di 833 metri quadri, di civile abitazione, con relativa area cortilizia, perfezionerà il passaggio di proprietà entro l'anno in corso. Valore stimato per l'immobile che si dovrà cedere è 300mila euro.
La casa colonica di Villalta
Tutt'altra natura e forse anche destino per la casa colonica inutilizzata di via Sbarra, a Villalta. Di circa 3.000 metri quadri, posta nel bel mezzo della campagna. L'edificio è da tanto tempo disabitato, salvo essere oggi dimora di una una colonia felina in via di sgombero. Dopodiché la previsione è che sarà possibile procedere tramite un bando d'asta alla vendita. Valore anche qui stimato - ma di partenza - 305mila euro. Tra la fine dello scorso secolo e l'inizio di quello in corso la solida e bella dimora, costruita nella prima metà dell'Ottocento, con mattoni a vista, che si presenta con un portico a tre archi, con all'interno una grande stalla sorretta da colonne con capitelli, era stata sede di una comunità di recupero. Dopo essere stata fino alla fine degli anni '30 del Novecento di proprietà della Congregazione di Carità di Cesena e in seguito con alcuni poderi circostanti dello Oir (Ospedali Istituzioni Riuniti).