Vandalismi a Borello di Cesena: “Educativa di strada già al lavoro”

Cesena

La criticità è nota anche agli operatori del Comune che già da qualche mese è al lavoro per cercare di intercettare il gruppetto di giovanissimi che da un anno a questa parte ha preso di mira con gesti vandalici l’Hub di Borello. Tutti minorenni che abitano nella zona, si trovano quasi tutti i giorni, estate e inverno, nelle vicinanze della sede del quartiere diventata Hub e quindi centro di erogazione di servizi per il territorio e della biblioteca. Sono i frequentatori di questi servizi ad aver lanciato l’allarme pubblicamente esasperati dal continuo susseguirsi di gesti odiosi quando non proprio dannosi per i servizi stessi.

Atti vandalici che vanno dallo sporcare di cioccolata gli oggetti che trovano a tiro come il monumento al Minatore o il box per restituire i libri, al mettere a soqquadro la stanza al piano superiore mentre all’inferiore erano in corso attività per bambini.

I cittadini esasperati riferivano del coinvolgimento delle forze dell’ordine che però, trattandosi di minorenni, non hanno molti strumenti a disposizione, e auspicavano l’intervento di «specialisti di strada del recupero di minori con problematiche. Di certo o loro o le forze dell’ordine (se non assieme) avranno gli strumenti giusti per sapere come avvertire le famiglie dei vandali di quanto accade quotidianamente. Così come conosceranno tecniche efficaci per insegnare una civile convivenza con la collettività e i beni di tutti. Anche perché qui a Borello c’è già chi, privatamente, ha tentato da solo di avvicinarli e di farli ragionare. Senza che la situazione cambiasse e rischiando solo di essere aggredito dalla gang».

È l’assessora alle politiche giovanili Giorgia Macrelli a spiegare che in realtà il lavoro dell’educativa di strada è già cominciato. I primi passi sono stati mossi ad aprile all’esito di un percorso di confronto tra l’Hub e il settore cultura del Comune di Cesena. «I due operatori vanno una volta a settimana per cercare di intercettare i ragazzi già da un po’ e ci sono stati i primi contatti positivi». È un lavoro delicato quell’educativa che per essere efficace ha bisogno di maturare e di continuità. «Il problema c’è ma ci stiamo lavorando, il tema è presidiato e c’è già l’intenzione di potenziare questo lavoro. Sono ragazzini adolescenti probabilmente annoiati, la bibliotecaria è spesso sola e non è facile, ma stiamo cercando di allargare la presenza dell’educativa».

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