Valle Savio, terzo mandato: Monica Rossi ci prova, Marco Baccini si ferma a due


L’approvazione del decreto che dà il via libera al terzo mandato per i sindaci dei comuni tra i 5mila e i 15mila abitanti era quella che stava aspettando Monica Rossi. La sindaca di Mercato Saraceno sta concludendo il suo secondo mandato e non ha mai fatto mistero del fatto che le sarebbe piaciuto andare avanti per altri cinque anni. La sua terza candidatura è quella su cui hanno finito per compattarsi anche le forze di centrosinistra che l’hanno sostenuta e la sosterranno alle prossime elezioni ferme da mesi a due nomi: quello del vicesindaco Raffaele Giovannini e dell’assessore Ignazio Palazzi. Il decreto scongiura l’ipotesi primarie, che a questo punto sarebbero arrivate tardive e avrebbero rischiaro di spaccare il gruppo che invece si ricompatta, assessori compresi, nel sostegno a Monica Rossi in un’ottica di continuità che parte dal giudizio positivo per i suoi dieci anni da sindaca.
Per Marco Baccini, invece, il terzo mandato non andava approvato, la notizia dell’approvazione del decreto per quanto ormai prevedibile per lui è deludente, il segno di una politica, quella italiana, restia a rinnovarsi. Lui non l’avrebbe votata ma ora che quella possibilità esiste ci si deve misurare essendo sindaco al secondo mandato di un comune, quello di Bagno di Romagna, che a giugno sarà chiamato al voto per scegliere il prossimo sindaco. Ma sul punto Baccini è fermo: non si ricandiderà per un terzo mandato.
«Non mi piacciono le scelte facili - spiega - e candidarmi per fare un terzo mandato lo sarebbe». Le “tentazioni” non mancano: «Sono tante le dichiarazioni di affetto e di stima che sto ricevendo in questi giorni e so che in tanti mi sosterrebbero se decidessi di continuare. Sono convinto che così come si debba avere fiuto per capire quando candidarsi, allo stesso modo si debba avere la schiettezza di capire quando il proprio momento è finito». Il tono non è quello del rammarico, Baccini è piuttosto orgoglioso del lavoro fatto in questi anni: «Abbiamo raggiunto il 90% degli obiettivi che ci siamo prefissati quando ci siamo candidati».
Forte anche di questi risultati ribadisce: «Andare avanti sarebbe la scelta più facile per me: continuerei a fare un lavoro che ormai ho imparato a fare e so che raccoglierei dei consensi, non ultimo il fatto che dall’anno prossimo gli stipendi dei sindaci aumenteranno considerevolmente. Ma a me piacciono le sfide: rimettermi in gioco a quarant’anni in una attività lavorativa e professionale nuova, studiare per specializzarmi non è la via più facile per me ma è la sfida che scelgo». La determinazione che lo ha caratterizzato da sindaco non gli manca anche in questo frangente, anche se, ammette senza remora alcuna, «È chiaro che mi dispiace, ho affrontato in maniera passionale questo lavoro, mi sono affezionato a questa comunità, ai dipendenti comunali, allontanarmi da tutto questo crea anche dispiacere».
Marco Baccini è pronto a inaugurare un nuovo capitolo della sua vita professionale ma il suo non è un addio alla politica: «Ho contribuito a fondare un progetto civico a cui ho dedicato 10 anni della mia vita e mi rendo conto che sarebbe difficile collocare quell’esperienza su binari partitici. Detto questo sono sincero e non nego che mi piacerebbe poter mettere a valore l’esperienza fatta. Ma devo tenere i piedi per terra e riconoscere ho lavorato a un progetto che si sta concludendo ed è giusto passare ad altro».
Nelle ultime settimane si è rincorsa a più riprese la voce che il Pd stesse pensando a lui per le europee, ma Baccini sul punto chiarisce: «Le voci sono arrivate anche a me, ma non è mai arrivata una proposta concreta. Mi piacerebbe poter valutare una proposta del genere, sono sincero. Non mi interessano le candidature di per se, ma poter contribuire a realizzare obiettivi condivisi».