Valle Savio, la Regione ribadisce il “no” al progetto Badia del Vento

Valle Savio
  • 29 febbraio 2024

La Regione Emilia-Romagna conferma il parere contrario all’impianto eolico “Badia del Vento” previsto nel Comune di Badia Tedalda, in provincia di Arezzo, ma che impatterebbe anche il crinale lato Verghereto. Una bocciatura quella ribadita che è legata alla tutela idrogeologica e paesaggistico-ambientale di questo territorio di confine.

A chiedere un aggiornamento dell’approccio della Regione è un’interrogazione di Nadia Rossi (Pd) che ricorda come le Soprintendenze, sia quella toscana che quella romagnola, le province di Rimini e Forlì-Cesena, l’Unione dei Comuni della Valmarecchia, il Comune di Casteldelci abbiano dato parere contrario. «Nessuno è contro l’energia eolica o altre fonti di rinnovabili, ma al contempo va preservata una zona fragile, a forte rischio di dissesto idrogeologico, come dimostrato durante l’alluvione 2023. Il progetto in questione, inoltre, impatterebbe fortemente sul patrimonio storico e culturale del territorio», spiega Rossi che ricorda come si stia parlando di «una struttura composta di “torri” alte da 180 a 200 metri e larghe 22 metri di diametro che sorgerebbe a soli 500 metri dal centro di Casteldelci e in un’area dove ci sono 39 edifici tutelati oltre a 25 nuclei storici e 8 aree tutelate come il Parco Sasso Simone e Simoncello».

«Siamo a favore degli impianti eolici, tanto che ne stiamo realizzando due off shore al largo di Ravenna, ma in questo caso visto l’impatto negativo che avrebbe sul territorio, la Regione Emilia-Romagna reputa l’impianto proposto a Badia incompatibile con la tutela dell’ambiente, lo abbiamo ripetuto in tutte le sedi ufficiali, da ultimo nell’incontro del 24 gennaio con la Regione Toscana. Personalmente ne ho parlato anche con il ministro dell’Ambiente a cui ho chiesto norme statali perché in situazioni simili serva un’intesa preventiva», spiega la vicepresidente Irene Priolo. Rossi nella replica ribadisce l’importanza di un impegno per un contrasto netto della Regione a quel progetto, e al governo sottolinea anche «la necessità di rendere vincolanti i pareri dei soggetti coinvolti nelle aree confinanti».

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