Sarsina, a Pieve di Rivoschio una piccola mostra fotografica per ritrovare i bimbi immortalati nel ‘76

Valle Savio

“Otto clic e una piccola storia”, questo il titolo della piccola mostra fotografica di Silvano Tontini. Doveva inaugurare domenica 20 ottobre, ma il maltempo ha reso necessario un rinvio e il taglio del nastro ora è stato fissato per oggi, venerdì 1 novembre, alle 16.30 al bar ristorante Caselli a Pieve di Rivoschio che ospiterà fino al 24 novembre la piccola esposizione. “Una geografia emotiva” è il sottotitolo della mostra che raccoglie otto fotografie, tutte scattate nel 1976 ma che sono state stampate e ora saranno esposte solo nel 2024, con 48 anni di latenza. La mostra è un modo per rintracciare i bambini di allora protagonisti di quegli scatti.

Una domenica di 48 anni fa

«Era (forse) una domenica di settembre del 1976 - racconta Tontini, l’autore degli scatti -, la Mina, Pierino ed io, come usavamo fare da qualche tempo, avevamo raggiunto uno dei piccoli borghi sulle colline di Romagna per una uscita fotografica. Ci proclamavamo pomposamente fotoamatori evoluti. Come sempre ci separammo per cercare scorci suggestivi e punti di ripresa originali ma io fui subito intercettato da una frotta di bambini del luogo, splendenti di allegria e bellezza. Bambine e bambini che vinto un iniziale riserbo scelsero di farsi vivaci e rumorosi protagonisti dei miei scatti. Stetti volentieri al gioco e credo che le poche fotografie che feci rendano bene quel loro fervore partecipativo. Purtroppo i miei compagni decisero di lasciare in fretta il borgo per raggiungere un’altra zona e così la magia di quell’incontro sta tutta in questi otto clic finiti poi, senza note e appunti e quasi dimenticati, negli “archivi” dei miei hobby giovanili ormai desueti».

L’invito che ha riacceso la memoria

A riaccendere il ricordo di quelle fotografie e di quella giornata è stato un invito: «Quando recentemente Anton Roca, grande artista e fraterno amico, mi ha invitato a Pieve di Rivoschio, dove presentava alcuni suoi lavori, mi si è accesa una lampadina: il borgo dei clic di mezzo secolo fa poteva essere proprio questo, in virtù anche del fatto che a quel tempo sindaco di Cesena, la nostra città, era Leopoldo Lucchi (Gigi), mitico partigiano che aveva combattuto i nazifascisti proprio da queste terre. Non potevamo, nelle nostre scorribande fotografiche, non aver visitato questi luoghi. Mi sono ricordato allora di quella manciata di scatti senza storia e ho pensato che se qualcuno si fosse riconosciuto in quelle immagini avrei trovato i nomi e il luogo di quell’evento lontano. Così in occasione del vernissage di Anton ho mostrato alla gente di Pieve di Rivoschio una di queste foto. Bingo! Maria, una gentile signora, si è riconosciuta con emozione in quella graziosa figurina effigiata mettendo così il punto che mancava a questa piccolissima storia».

Maria e gli altri

La Maria del racconto di Tontini è Maria Canali, che oltre ad essersi riconosciuta, ha riconosciuto anche alcuni dei compagni di giochi di allora: Nadia Bertozzi, Nadia Canali, Gisella Moretti e Paolo Canali, «Ho anche un Marco Mingozzi, ma con un punto interrogativo, perché Maria non era sicura». Grazie a lei, «sto sgomitolando il ricordo di quella giornata», racconta Tontini che spera di poter trovare altri di quei bambini, per lui sarebbe un regalo e l’auspicio è che lo sarebbe anche rivedersi per chi è stato immortalato dalla sua macchina fotografica 48 anni fa. «Sono lieto di poter fare questo omaggio tardivo a Pieve di Rivoschio e alla sua gente esponendo in loco queste foto non più randagie», conclude l’autore.

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