Sarsina, il sindaco pellegrino: “Ho fatto 300 km a piedi, sono vivo e non ho perso un etto”

Valle Savio
  • 16 settembre 2024

Sei giorni a piedi e tre con la bici elettrica: si è conclusa nella tarda mattinata di ieri l’impresa del sindaco sarsinate Enrico Cangini che ha percorso circa trecento chilometri del Cammino di San Vicinio, ovviamente con arrivo e partenza da piazza Plauto a Sarsina. Una esperienza nata per una scommessa persa con Cristina Santucci sulla percentuale che Cangini avrebbe preso alle passate elezioni amministrative dove è stato confermato: Cangini si era tenuto più basso di quello che è effettivamente avvenuto e ora ha dovuto pagare un pegno che rappresenta una esperienza di vita che lo ha soddisfatto pienamente.

«Come sto? Sono vivo e già questo va bene», scherza subito dopo la Messa in cattedrale che ha decretato il traguardo del Cammino intrapreso. Poi affronta seriamente l’argomento: «Una esperienza davvero bella, in cui ho potuto ricevere una accoglienza vera da parte di tante persone e ho ricevuto un continuo accompagnamento durante il cammino. Ho avuto la possibilità di vivere da turista e da pellegrino il mio territorio, che così ho potuto guardare anche da un’altra angolazione e con un’altra attenzione».

Durante le varie tappe il sindaco pellegrino è stato ospitato da diverse congregazioni religiose, «con le quali ho potuto anche vivere i loro momenti di preghiera». Ma ci sono stati anche altri tipi di ospitalità laica, come la signora originaria di Sarsina nella cui casa ha dormito a Badia Prataglia. E momenti di intrattenimento vero e proprio, come sabato sera a Linaro, ultima notte prima dell’arrivo di ieri. Nell’occasione «abbiamo fatto un karaoke fino all’una di notte, dopo che avevano cotto e abbiamo mangiato una porchetta intera».

Già, il cibo. «Nonostante la fatica e il movimento fatti sono riuscito a non dimagrire neppure un etto». Questo perché l’ospitalità è stata dovunque attenta e abbondante per recuperare dopo le dure tappe quotidiane iniziate sabato 7 settembre. «Le più dure, anche per il dislivello, sono state da Sarsina a Quarto e poi le tappe che mi hanno portato a Camaldoli e a La Verna».

Nel suo cammino, fin dalla partenza, il sindaco pellegrino è stato accompagnato per tratti più o meno lunghi anche da altri camminatori. E c’è stato chi gli è rimasto al fianco per l’intera avventura. Ieri mattina all’arrivo dell’ultimo tratto di 19 chilometri da Linaro a Sarsina il parroco don Rudy Tonelli ha consegnato il “Testimonium”, una pergamena scritta in latino che testimonia che il pellegrino ha compiuto almeno cento chilometri del Cammino di San Vicinio. Oltre al sindaco Enrico Cangini l’hanno ricevuta anche Luciano Cortesi e Gerardo Mastini, che hanno camminato e pedalato con lui per l’intero tragitto di trecento chilometri; e Alberto Nucci e Cinzia Antonini, che ne hanno percorso una buona metà.

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