Sarsina, è morto Efrem Satanassi: è stato scrittore, insegnante, poeta e contadino

È morto Efrem Satanassi, scrittore, insegnante, direttore scolastico, contadino e poeta. Avrebbe compiuto 90 anni a giugno ed è difficile racchiudere in poche parole la sua vita.
Era nato a Sarsina nel 1934 e il legame con il suo paese lo ha sempre riportato indietro anche quando la vita e il lavoro lo avevano spinto altrove: in Sardegna dove insegnò dal ‘54 al ‘60 dopo essersi diplomato maestro da autodidatta, poi i due anni, a metà degli anni settanta quando diventato direttore venne chiamato a dirigere una scuola a Lignano Sabbiadoro e poi a Morciano.
Aveva un legame profondo anche con la terra: il sogno di possederne un po’, di avere un podere di cui prendersi cura lo ha coltivato sin da bambino poi poco più che trentenne è riuscito a realizzarlo e negli anni quel suo sogno ha continuato a crescere e gemmare, dando nuovi frutti. A Quarto da quell’appezzamento di terreno che tanto lo aveva colpito perché baciato dal sole, è nata Remedia, l’azienda o meglio il progetto della figlia Lucilla e del marito Hubert Bosch.
Quando ieri si è diffusa la notizia della sua morte tanti i messaggi di cordoglio destinati alla sua famiglia. Sui social è arrivato anche il saluto dell’associazione Amici della Casa di Tavolicci. Fu Satanassi a dare voce, nel suo libro “Il sogno di Doro”, al racconto della Tavolicci cancellata dalla strage di cui Doro, sopravvissuto, divenne ultimo testimone. Un libro con cui Satanassi è diventato a sua volta instancabile testimone, contribuendo a tenere viva la memoria di quanto accadde.
Una produzione letteraria, quella di Efrem Satanassi che ne racconta le tante vite: quella dell’impegno politico da cui sono nati i racconti del primo libro “Al di là del muro”, quella del ritorno alla natura come chiave di volta al problema esistenziale de “Le stagioni del Bronco”, quella di insegnante del saggio “Maestro di Campagna”, quella spirituale di libri come “A Sarsina l’incredibile” e “Mistico dolore”.
I funerali saranno celebrati sabato alle 15 presso il Santuario della Madonna Pellegrina a Quarto di Sarsina.
Il ricordo del sindaco di Montiano: “Un anarchico di Dio”
In una nota il sindaco di Montiano Fabio Molari ha ricordato Satanassi: “Stupisce la velocità del tempo , che non di rado si accompagna alla scomparsa di persone care. Efrem Satanassi è stato per me un punto di riferimento; eravamo uniti da molti interessi ed un modo simile di leggere la vita. Se ne è andato proprio in questi giorni di luce intensa, nei quali i ciliegi sono in fiore. Era una figura straordinaria, fuori dall’ordine definito delle cose, uno che andava in direzione ostinata e contraria.
Un anarchico di Dio, capace di grande empatia, coi piedi per terra, in grado di fare grandi sogni. E’ stato maestro, dirigente scolastico, poeta, capace di idee profondamente innovative. Lo associo a Gianfranco Zavalloni (un amico fraterno, inventore della pedagogia della lumaca; questo andare lenti e consapevoli nella scuola). E’ stato uomo di territorio. Era la terra che abitava e che fecondava col suo fare, con le sue iniziative, i suoi libri, i suoi filmati. E qui mi viene da pensare a Michele Massarelli (lo storico presidente di Italia Nostra di Cesena e Vallata del Savio) . Alcuni anni fa mi aveva cercato. Io insegnavo a Rontagnano. Mi chiedeva di poter usare il teatrino parrocchiale, coi miei alunni come comparse, per girare una scena della riduzione video del suo libro: “Il sogno di Doro”. Doro arrivava a Rontagnano e coi bimbi assisteva ad uno spettacolo di burattini. Mancherà tanto la sua presenza anche fisica, questi occhi da satanasso, i capelli immacolati, il gioioso modo di fare la voce chiara e forte. Quanto perde la Romagna con la sua scomparsa!”.
L’istituto storico della Resistenza: “Il sogno di Doro” è un affresco
Anche l’Istituto storico della Resistenza ha ricordato Satanassi: “Vogliamo ricordarlo con affetto, gratitudine e riconoscenza per quanto ha fatto per l’Istituto storico. Sempre disponibile per tanti anni nei periodi da aprile a giugno e all’apertura dell’anno scolastico accoglieva e intratteneva studenti e docenti presso la Casa dell’Eccidio di Tavolicci con la stessa passione e competenza con cui aveva “fatto il maestro”, un maestro di vita che, oltre ad insegnare ai giovani la storia, insegnava i valori della libertà e della democrazia. Era capace di coinvolgerli a tal punto da farli sentire quasi protagonisti degli eventi accaduti nelle nostre montagne in quei terribili anni della guerra: questo ci dicevano gli insegnanti che accompagnavano i ragazzi a Tavolicci, a Sarsina, al Carnaio.. .
Con la stessa disponibilità andava nelle scuole a raccontare e insegnando piacevolmente la storia. Da piccolo aveva conosciuto gli eccidi dei nazifascisti nelle nostre colline, ne aveva conservato la memoria e li aveva poi raccontati nelle sue tante pubblicazioni. La sua capacità narrativa è coinvolgente ed anche commovente. Come non dimenticare “Il sogno di Doro” uno dei libri più belli che siano stati scritti sulla guerra, sulla Resistenza. È un “affresco” incomparabile che rappresenta la vita quotidiana della nostra gente, la fame, la dignità, l’attaccamento alla vita dei protagonisti sono le chiavi di lettura del “sogno di Doro”: in attesa della Liberazione resistono abbarbicati ai loro monti come i personaggi di Verga, abbarbicati al loro scoglio.
Grazie Efrem a nome di tutti noi”.