San Piero, processo al Carnevale: al lavoro per provare a recuperare la vecchia tradizione

Valle Savio
  • 11 febbraio 2025

Mentre alcune associazioni sampierane sono al lavoro per organizzare la festa di Carnevale che si terrà il 2 marzo in piazza Moutiers, un gruppetto di persone si è messo all’opera per cercare di ridare vita al “Processo al Carnevale”, un appuntamento satirico che ha accompagnato i carnevali sampierani dal secondo dopogruerra fino alla fine degli anni ‘80 a cui si sono si sono aggiunte tra il 2011 e il 2013 un paio di rievocazioni organizzate dall’associazione Il Faro di Corzano.

A raccontare cosa fu il Processo e cos’era allora il Carnevale a San Piero è stato recentemente Nicola Andrucci, nipote di Pietro Vicchi, ideatore del processo. «Durante il processo una persona interpretava il Carnevale che veniva accusato di tutte le cose brutte accadute nell’anno precedente. Il tono era satirico e le accuse riguardavano la cronaca nazionale e cittadina, spesso con provocazioni e sempre tra ironia e provocazioni il Carnevale doveva difendersi dalle accuse». L’effetto comico era assicurato anche se non sempre apprezzato da chi veniva tirato in causa: «Mio nonno raccontava che ci fu anche chi andò a minacciarlo, un po’ come succede adesso con le pasquelle quando si diffondono le voci di denunce. Il nostro è sempre stato un paese ironico, ma non vale per tutti e dispiace quando succedono». In una delle ultime edizioni prima che la tradizione del processo si interrompesse, Pietro Vicchi venne premiato con una targa, è morto nel 1994 e ora c’è il nipote a tenere viva quella miniera d’oro di ricordi e aneddoti che è stato il carnevale di San Piero.

«Per anni è stata una festa incredibile che attirava persone da tutta la vallata e non solo. In quegli anni si facevano anche i carri allegorici, quasi tutti a tema satirico e spesso incentrati sulla rivalità tra Bagno e San Piero». Tra gli aneddoti che racconta ce n’è uno legato al “carro della vacca”. Venne realizzato da un gruppo di Bagno, sul carro avevano creato una vacca che rappresentava le terme e il termalismo con i sampierani intenti a mungerla, «un riferimento al fatto che molti da San Piero andavano a lavorare alle terme». L’anno successivo i sampierani riuscirono a recuperare quella mucca e la sistemarono su un carro funebre creato ad hoc, preceduto dalla banda che suonava marce funebri e inseguito dai macellai.

«La festa si farà, anche se i carri non ci sono più da tanti anni, non sappiamo se riusciremo a riproporre il processo - racconta Andrucci -, ma sarebbe bello se coinvolgesse i giovani. Chi lo faceva all’epoca aveva tra i 20 e i 40 anni, e ogni tempo ha la sua satira e la sua comicità. Io posso impegnarmi a fare da trait d’unione tra il passato e l’oggi, raccontando come era allora, perché credo che se davvero si riuscisse a rifare qualche richiamo dovrebbe esserci, ma credo anche che l’ironia dovrebbe essere quella di oggi».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui